CARDANO AL CAMPO – E’ Antonio Marangoni il nuovo Giunto d’Oro. A lui questa sera, durante il tradizionale concerto del 2 giugno in Auditorium, il sindaco Angelo Bellora gli consegnerà la massima onorificenza cittadina.
Il Giunto d’Oro
Il “Giunto d’Oro” viene attribuito, secondo rigoroso regolamento, a coloro che «si sono distinti nel loro impegno professionale, sociale, artistico, culturale, scientifico, nello sviluppo della Comunità locale o altro, svolto sia in ambito associativo che di propria iniziativa». Per quest’anno la commissione speciale ha individuato Antonio Marangoni, scelto all’unanimità per salire sul palco di piazza Mazzini prima dell’esibizione della Filarmonica di Cardano al Campo a ricevere l’applauso di tutta la comunità.
Chi è Antonio Marangoni
Ottantatre anni a novembre, è originario di Montegalda, in provincia di Vicenza. Nel 1950, a poco più di 14 anni, si è trasferito con la famiglia a Cardano al Campo, dove ha sempre risieduto. Dopo aver iniziato la professione di infermiere ha prestato opera di volontariato sociale, praticamente in modo ininterrotto fino a poco tempo fa. E’stato presidente della Conferenza parrocchiale della Società San Vincenzo de Paoli. Sono centinaia le persone, non solo a Cardano al Campo, che hanno beneficiato del suo spirito di altruismo e della sua professionalità. Il tutto senza mai nulla chiedere e senza cercare la benché minima esposizione pubblica. «Per anni ha donato il proprio tempo in molteplici attività di volontariato, collaborando con diverse associazioni che operano sul territorio comunale», si legge nelle motivazioni ufficiali. «Ha aiutato, sostenuto, curato tanti suoi concittadini, gratuitamente e nel completo anonimato. Antonio è persona di un altruismo raro, semplicemente straordinario». Assegnandoli il Giunto d’Oro, rivela il sindaco Bellora, «la Commissione aggiudicatrice ha voluto riconoscere tutto questo, anche per dare un esempio di come si possa essere una persona del tutto normale, ma con una straordinaria voglia di impegnarsi per il bene comune, soprattutto alleviando le sofferenze dei più bisognosi».