All’Apollonio weekend con Concato, Bertè e Sgarbi. Cancellati Pupi Avati e Allevi

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VARESE – Al Teatro di Varese non si terrà lo spettacolo in programma per domani, mercoledì 16 marzo, con Pupi Avati e Giovanni Allevi ma è previsto un fine settimana ricco di appuntamenti con i concerti di Fabio Concato, Loredana Bertè e l’incontro con Vittorio Sgarbi dedicato a “Dante Giotto e l’amore”.
“L’inferno creativo”, evento che avrebbe visto sul palco il celebre regista insieme al pianista e compositore, è stato annullato ieri, lunedì 14, per un caso di positività al Covid nella compagnia (entro il 15 aprile si potrà ottenere il rimborso dei biglietti direttamente dalla prevendita o dal circuito utilizzato per l’acquisto); recentemente la sala di piazza Repubblica ha anche cancellato le date della stagione di prosa di “Le verità di Bakersfield”, “Bloccati dalla neve”, “La parrucca” e “Que serà” (gli spettatori in possesso dei biglietti e/o abbonamenti possono chiederne il rimborso al punto vendita di acquisto entro il 30 aprile).

Sul palco con la band di “Tutto qua”

Fabio Concato, uno dei pochi cantanti italiani che ha una “stretta familiarità” con il jazz, per la sua caratteristica armonia musicale, venerdì 18 proporrà alle 21 un concerto improntato sulla musica e sulla parola, tra il serio ed il faceto. Nel lungo viaggio dal 1977 (anno dell’esordio discografico) a oggi, il pubblico ha subito compreso di avere a che fare con un autore elegante, capace di grande autoironia, sempre attento, con canzoni entrate nella storia della musica italiana, alle tematiche ambientali, sociali e civili. Sarà l’occasione per ascoltare brani come “Domenica bestiale”, “Fiore di Maggio”, “Guido piano”, “Rosalina”, “051222525”, “Sexi tango”, e “Gigi” presentate con nuovi arrangiamenti e scelte secondo i temi più cari all’artista. Un repertorio che sarà proposto, con ospite speciale Giovanni Falzone (tromba), insieme agli stessi musicisti che hanno contribuito a realizzare l’ultimo album del 2012: Ornella D’Urbano (arrangiamenti, piano e tastiere), Stefano Casali (basso), Larry Tomassini (chitarre) e Gabriele Palazzi (batteria).

Un “Manifesto” firmato da Ligabue, Fedez e J-Ax

Sabato 19 marzo alle 21 sarà protagonista all’Apollonio Loredana Bertè con le canzoni del suo ultimo album di inediti, prodotto da Luca Chiaravalli per Warner Music, dal titolo “Manifesto”: «Ho voluto mettere in evidenza il mondo che stiamo vivendo, in tutte le sue sfaccettature», ha dichiarato la cantante, che ha citato Alda Merini – “Ma da queste profonde ferite usciranno farfalle libere” – per spiegare il contenuto del disco. «Chi ascolta può capire molto bene. La figura che voglio maggiormente raccontare è la donna e il suo mondo».
Ligabue ha firmato il brano “Ho smesso di tacere”, contro la violenza sulle donne, e al disco, anticipato dal singolo “Bollywood” scritto con Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, hanno contribuito anche Fedez (“Lacrime in limousine”), J-Ax (“Donne di Ferro”) e Nitro (“Florida”).
Artista da otto milioni di dischi, l’icona pop rock, oltre al premio speciale che le è stato conferito sul palco dell’Arena di Verona, ha ricevuto diversi dischi d’oro per brani e album del passato e del presente: “LiBerté”, album pubblicato nel settembre 2018, il singolo “Figlia di…” (2021) , “Sei bellissima” (1974), “E la luna bussò” (1979) e “Non sono una signora” (1982), in quest’ultimo caso anche disco di platino per il digitale.

Cambio di rotta con Dante e Giotto

Le performance magistrali di Vittorio Sgarbi han fin qui dimostrato come artisti antecedenti il nostro secolo abbiano fortemente inciso il modo di percepire il quotidiano in cui siamo immersi. Nell’estate 2015 il critico d’arte ha esordito al festival “La Versiliana” con “Caravaggio”, spettacolo teatrale che, con sorprendenti salti temporali, ha condotto il pubblico in un percorso illuminante dentro le viscere artistiche e sociali del Merisi, vicende che hanno disvelato straordinari fenomeni premonitori della contemporaneità.
Il pubblico, ammaliato dall’inedita percezione, e stimolato dall’abile miscela di racconto, immagini e suoni, ha sperimentato l’indissolubile comunione con l’esperienza caravaggesca, esperienza rinnovata nei sequel degli altrettanto fortunati “Michelangelo”, “Leonardo” e “Raffaello”.
Il quinto spettacolo su cui verte la nuova indagine del Vittorio “nazionale”, che andrà in scena a Varese domenica 20 alle 21, segna un sorprendente cambio di rotta: nato da un’idea di Sabrina Colle, e accompagnato dalla musica dal vivo di Valentino Corvino, raddoppia i protagonisti mettendo al centro la figura di Dante Alighieri in relazione paritetica con il coevo Giotto di Bondone. Entrambi eminenti attori di una nuova raffigurazione culturale, con le loro opere hanno condizionato i modelli stilistici a seguire e influenzato canoni filosofici, sociali e spirituali del tempo, giungendo a noi come imprescindibili fondamenti di cui facciamo quotidianamente esperienza.

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