L’appello a Draghi divide i civici: Magrini stuzzica FdI, Marco Colombo non firma

Da sinistra i sindaci Marco Colombo e Marco Magrini

VARESEMarco Magrini, sindaco civico di Masciago Primo firma senza indugi l’appello dei primi cittadini a Mario Draghi e stuzzica il presidente provinciale di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, dicendosi stupito della presa di posizione contro colui (Draghi) che è anche garante dei finanziamenti di cui gli stessi sindaci di Fratelli d’Italia beneficiano.

Mentre l’altro Marco, anche lui civico, che di cognome fa Colombo e come impegno amministrativo è sindaco di Daverio, scrive un post, con l’hashtag not in my name, in cui prende le distanze dall’appello. Reazioni differenti, anzi opposte di un mondo civico che ha in comune la difesa di Draghi Premier, ma non le strategie per sostenerlo. Un post che non “incanala” la sua truppa poiché tra gli oltre 50 primi cittadini che hanno firmato ci sono anche diversi amministratori di area Eu-polis. Firme che intanto hanno superato quota 50 con “l’arrivo” di Luigi Clerici di Uboldo, Franco Ghiringhelli di Oggiona Santo Stefano, Elisabetta Galli di Marnate, Giovanni Parmigiani di Leggiuno Adriano Boscardin di Grantola e Gianluca Coghetto di Besozzo.

La lettera a FdI di Magrini

Caro Andrea Pellicini, ho letto con interesse il tuo dissenso di origine politica rispetto all’adesione di alcuni sindaci (più di mille a livello nazionale e non tutti con una connotazione politica definita) alla lettera inviata dall’Anci al presidente Draghi.

FdI e il suo segretario chiedono da mesi di andare al voto e prima possibile, i fatti di questi giorni sono solo un’opportunità per accelerare il tutto. Ma credo che tu possa capire (considerato che hai fatto il sindaco per 10 anni) che un primo cittadino, prima di essere un politico è un amministratore, che deve ascoltare i bisogni dei suoi cittadini e ora in questo momento più che in altri, è evidente la necessità di una particolare attenzione alle prime necessità delle nostre famiglie, i costi di tutti i giorni delle bollette di acqua e gas e della benzina. Oggi esiste la concreta necessità di essere un popolo unito e attento nei confronti dei più deboli e noi sindaci ogni giorno ascoltiamo queste lamentele e necessità a volte senza poter dare delle risposte concrete.

Dite no a Draghi, ma si ai soldi che garantisce

Cosa che invece il Pnrr ci permette e ci permetterà di fare. Per questo mi stupisce la tua decisa presa di posizione contro chi ha firmato l’appello a Draghi. Ovvero contro chi, grazie alla sua autorevolezza, ha permesso di “portare a casa” fondi utili a realizzare progetti concreti. Soldi che andranno a beneficio anche di città amministrate dai “vostri” sindaci, a partire da Busto ad esempio.

Per tale motivo firmare un documento dell’ANCI (associazione nazionale dei comuni italiani) significa da parte mia, sindaco civico vicino agli interessi del territorio e dei piccoli comuni, chiedere al primo ministro Draghi di continuare questa sua azione di governo che ha permesso all’Italia un reale riconoscimento di leadership a livello europeo con concrete conseguenze a livello nazionale e europeo.

Le azioni che Draghi oggi sta percorrendo vanno nella direzione di una tutela dei nostri cittadini in particolare quelli che avranno maggiori difficoltà oggi e ancor più nei prossimi mesi. Quindi auspicare che la “politica romana” ascolti, prima di logiche partitiche, le vere necessità del paese credo che sia un dovere etico e morale di noi sindaci. Le altre questioni sul tavolo di affidabilità e attendibilità di alcune forze politiche anche se condivisibili, non sono a mio avviso prioritarie rispetto al momento critico in cui versa il nostro paese e una figura come Draghi ci assicura una affidabilità e credibilità come paese che in altri franfgenti non abbiamo mai avuto.

Io non fimo, ma aspetto Draghi a Daverio per un caffè

Più stringato e più social, ma non per questo meno chiaro, il messaggio di Marco Colombo sulla lettera che sta creando un grande dibattito tra gli amministratori locali.

Mi è arrivata come a tanti sindaci la lettera/petizione da controfirmare per chiedere al premier Draghi di non dimettersi e proseguire nel suo iter governativo. Io personalmente non la firmo, anzi chiedo a chi l’ha inviata di prendersi le proprie responsabilità in merito, proprio perché una persona così stimata e apprezzata a livello internazionale, è di fatto ostaggio di chi esercita questo tipo di politica, pro consensi, pro pensione di legislatura. Dottor Draghi, li lasci alle loro responsabilità. L’aspetto per un caffè a Daverio, da Lei ho solo da imparare. Grazie per quello che ha fatto