Area feste a Cardano. Proto (Pd): «L’amministrazione dia delle risposte»

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CARDANO AL CAMPO – «L’attuale amministrazione non ha pensato all’area feste come un luogo pubblico o di aggregazione, ma ha semplicemente deciso di effettuare la coltivazione di un bosco a fini di reddito». Il consigliere d’opposizione Vincenzo Proto (Pd) torna sul tema area feste di via Carreggia a Cardano, già oggetto di feroci polemiche politiche dopo l’abbattimento del bosco. L’ex vicesindaco ha puntato il dito contro l’amministrazione guidata dal primo cittadino Maurizio Colombo, chiedendo di «ripercorrere alcuni passaggi di questa triste vicenda e delle mancate risposte che ancora questa maggioranza deve al consiglio comunale e ai cittadini».

Le domande della minoranza

Più di un dubbio per il consigliere di minoranza, che si interroga sulla natura delle intenzioni dell’amministrazione. «Da quanto è emerso durante la commissione consiliare del 3 giugno, per il neo assessore Vito Rosiello (Lavori Pubblici) non c’è alcuna volontà di intervenire sull’area per il momento. Due giorni dopo arriva la smentita da parte del sindaco, che ha promesso una “chicca” dopo una sistemazione», racconta Proto. Altre domande poi sulla manutenzione del parco, in particolare sull’opera di “potatura e taglio degli alberi di proprietà comunale”. «È mai stata presentata una “valida proposta”? Come recitava il testo per cercare aziende a cui appaltare i lavori. Non solo, doveva essere assistita da un dottore forestale: è mai stato chiamato?». E sull’area verde del palazzetto dello sport: «Non era compresa nell’avviso, ma è stata comunque tagliata. E poi sono state rimosse le ceppaie, ma sono ancora presenti nella zona feste».

«Il Comune ha lasciato carta bianca alla ditta»

L’attenzione dell’ex vice sindaco si sposta poi sulla ditta appaltatrice. «Non è chiaro con quale criterio sia stata preferita all’altra che ha presentato la propria candidatura, visto che non abbiamo potuto leggere la “valida proposta”». E aggiunge che «è stata l’azienda aggiudicataria a comunicare le intenzioni a Parco Ticino, non il Comune». Non è del tutto convinto Proto su come sia andata. Soprattutto se il Parco ha deciso di «effettuare la coltivazione di un bosco a fini di reddito è perché non è tenuto a sapere quali accordi sono stretti fra proprietà e azienda appaltatrice», specifica. E sottolinea: «Questi accordi non risultano essere stati formalizzati». Ora il consigliere Pd spera in un percorso «per far rivivere quel luogo di aggregazione così come era stato concepito: come un’area per manifestazioni pubbliche. Ma che possa anche riparare a un errore di cui attendiamo di conoscere ancora paternità e finalità politica», conclude.

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