Ascolto e risposte ai cittadini nell’agenda del nuovo commissario di Legnano

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LEGNANO – Un commissariato in rosa. Per la prima volta a dirigere la polizia di Legnano è stata chiamata una donna: Ilenia Romano (nella foto), classe 1978, nata a Milano ma di origini campane, laureata in giurisprudenza e motivatissima a vincere il concorso per funzionari di polizia, passato al primo tentativo, da un evento drammatico come l’attentato al giudice Giovanni Falcone. Proprio a Palermo scelse di andare dopo due anni di corso a Roma, trascorrendo un anno alle Volanti sotto il questore Alessandro Marangoni. Poi tanto lavoro ed esperienza nella sua Milano, fino al vertice del commissariato Città Studi e poi al Lorenteggio. Quello a Legnano è il suo primo incarico da dirigente in un commissariato distaccato.

Prima uscita ufficiale a San Paolo

Romano, che succede a Umberto D’Auria, con il quale si è avvicendata proprio a Lorenteggio, ha già incontrato il sindaco e la giunta di Legnano e domani, mercoledì 9 febbraio, presenzierà alla funzione religiosa dell’Associazione nazionale dei decorati di medaglia d’oro Mauriziana-Nastro Verde, dove conoscerà il prevosto della città, monsignor Angelo Cairati. La sua prima uscita ufficiale avverrà giovedì alla cerimonia di intitolazione del parco di San Paolo ai martiri delle foibe (domenica 13, alle ore 10.30, nella stessa sede si terrà una manifestazione commemorativa di Fdi per il Giorno del Ricordo).

Il nuovo commissario legnanese mira a venire incontro alla collettività e fa leva sul rapporto diretto con la collettività per raccoglierne le segnalazioni e soddisfarne le richieste in materia di sicurezza: la porta degli uffici aperta per lei non è uno slogan, ma una prassi. Ritiene che i cittadini si aspettino una polizia che sia presente, che bacchetti ma anche che ascolti. In proposito, cita l’esperienza positiva svolta in proposito a Lorenteggio, comprensivo del quartiere di Baggio, dove le situazioni di disagio sono numerose e gravi. E si dice particolarmente sensibile ai reati contro la persona e alle violenze sui più vulnerabili, come e minori, alle situazioni di disagio in ambito familiare e domestico, temi su cui ha lavorato e pure tenuto incontri nelle scuole.

Già al corrente dei problemi della città

A proposito della sua nomina parla di grandissima gratificazione, unita a sorpresa ed emozione, accresciuta dal fatto di essere la prima donna a ricoprire questo incarico. Perché su una donna ci possono essere ancora pregiudizi di alcuni, come pure maggiori aspettative da altri. Ma non si mostra affatto intimorita, né impreparata. Di Legnano osserva che è «una città importante e bellissima» e dimostra di conoscerne le relazioni sociali, l’offerta lavorativa e la vitalità; una vitalità talvolta eccessiva, che sfocia in risse, assembramenti pericolosi, schiamazzi notturni. Ma dove ci sono anche spaccio, rapine, disagio giovanile e psicologico.

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