Asst Sette Laghi, Ats e Molina in consiglio: «La gestione del Covid ha fatto scuola»

VARESE – «Abbiamo attuato un modello organizzativo di rilevanza internazionale, abbiamo gestito una casistica importante, superiore a quella delle altre strutture italiane, senza criticità di rilievo. Abbiamo trasformato 20 unità operative da “Covid meno” a “Covid più”. E portato a 35 i posti letto di terapie intensive. Garantendo un sostanziale equilibrio, poiché nessun paziente è rimasto mai senza un letto, anche in considerazione dei 315 operatori sanitari che si sono ammalati di Covid».

E’ stato questo il cappello introduttivo di Lorenzo Maffioli, direttore sanitario di Asst Sette Laghi, intervenuto insieme alla dottoressa Augusta Diani (responsabile delle struttura semplice Vaccinazioni) e al professor Paolo Grossi (primario della struttura complessa Malattie Infettive), i quali hanno relazionato (giovedì 4 febbraio) in consiglio comunale, sulle attività di contrasto e cura della pandemia svolte dai 7 ospedali dell’azienda sanitaria. Con loro hanno sono intervenuti anche i vertici di Ats Insubria, Giuseppe Catanoso (direttore sanitario) ed Ettore Presutto (direttore sociosanitario) e il presidente della Fondazione Molina Guido Bonoldi.

I numeri della pandemia a Varese

Numeri che, sentirli snocciolati nella loro complessità, fanno spavento. E rendono molto bene l’idea dello tsunami Covid sulla comunità, ma anche sul sistema socio sanitario nel suo complesso. Anche se l’onda della pandemia, il cui impeto devastante non è stato negato da nessuno, in modo particolare nel periodo che va da ottobre a oggi, ha trovato nel sistema sanitario una barriera importante.

Conferma che arriva anche dalla scoperta e dalla gestione sanitaria delle varianti (brasiliana e sudafricana). «Perché qui – ha spiegato il professor Grossi – abbiamo sviluppato sistemi di sequenziamento virali tempestivi, che ci hanno permesso di bloccare le due varianti Covid caratterizzate proprio da un’alta contagiosità. E ci siamo arrivati passando da una fase di conoscenza del virus, dalla messa a punto di un protocollo di gestione terapeutica e da una peculiare diagnostica per tamponi».

Alla dottoressa Diani è toccato fare il punto sulla campagna vaccinale, iniziata il 27 dicembre scorso: «Abbiamo erogato più di 12 mila dosi, 7 mila agli operatori sanitari dei nostri presidi, coprendo il 76% del personale medico e 4.400 hanno già avuto la seconda dose. Stiamo procedendo con le altre categorie indicate e termineremo la fase 1 il 10 febbraio».

Alle Fontanelle 50 mila tamponi

I direttori di Ats Catanoso e Presutto hanno invece parlato delle molteplici attività messe in campo durante la pandemia: dallo screening che ha avuto le Fontanelle come principale hub di riferimento e dove sono stati effettuati 50 mila tamponi, con 17 mila persone risultate positive (34,6%); alle postazioni in città per i tamponi rapidi al punto di via Monte Generoso dedicato per lo più agli studenti. Chiudendo poi con un quadro sui dati nelle rsa, dove sostanzialmente la curva dei contagi, ma anche quella dei decessi, nell’arco dei 12 mesi di Covid ha registrato due picchi (uno nella prima e l’altro nella seconda ondata) scendendo praticamente a zero nei mesi estivi.

Sinergia e collaborazione

«Ringrazio Ats, Asst e Fondazione Molina per l’aggiornamento fatto in Consiglio comunale sulla situazione della pandemia in città e sul territorio – ha commentato “fuori consiglio” il sindaco Davide Galimberti – Sicuramente questo ci deve ancora di più unire, come istituzioni, nell’impegno sulla campagna vaccinale. È fondamentale che la nostra città non perda nemmeno un secondo su questo fronte. Per questo, come Comune, ci siamo messi a completa disposizione per fare sinergia tra i vari livelli istituzionali e sanitari. Da subito infatti ci siamo messi al lavoro per individuare il maggior numero di strutture adatte ad essere utilizzate per la somministrazione dei vaccini contro il covid19. Ma siamo pronti anche a sostenere farmacie e studi medici, qualora potessero effettuarli, nella logistica e nell’organizzazione. Anche assegnando gratuitamente spazi esterni dai loro studi medici o dalle farmacie. Quella contro il coronavirus è una battaglia che ci deve vedere tutti uniti, senza perdere nemmeno un attimo di tempo. Prima riusciremo a vaccinare il maggior numero di persone e prima potremo uscire da questa situazione. A questo però dobbiamo anche unire un progetto serio e concreto per il rilancio dell’economia. Anche su questo fronte non ci siamo fermati e nei prossimi giorni presenteremo un piano per l’utilizzo del Recovery fund a Varese».

La risposta di Monti

Il teatrino messo in scena ieri in consiglio comunale a Varese dal Sindaco e dalla sua maggioranza non è che l’ennesimo capitolo di una storia senza fine. Nonostante la legge preveda che il luogo istituzionale per confrontarsi sulle politiche sanitarie sia la conferenza dei sindaci, che rappresenta tutte le amministrazioni locali, Galimberti preferisce mandare in scena uno show nel ruolo di attore protagonista. Non gli basta strumentalizzare in continuazione il Covid per fini politici e attaccare l’operato di Regione Lombardia, adesso vuole anche scavalcare le istituzioni per fare campagna elettorale. Questo utilizzo inopportuno delle istituzioni sarà oggetto di mia reprimenda in sede di conferenza dei sindaci e nelle sedi opportune perché non lo ritengo rispettoso nei confronti dei cittadini.

Gli è andata pure male perché non ha potuto attaccare come avrebbe voluto visto gli eccellenti risultati del lavoro fatto dalle strutture sanitarie e da Regione Lombardia. Quest’efficienza è stata citata anche da numerose emittenti nazionali come esempio di efficienza a livello internazionale. Siamo la prima provincia in Italia per numero di tamponi eseguiti e in ospedale, nonostante numeri peggiori di Bergamo nella fase 1, non sono stati interrotti gli interventi chirurgici urgenti. Anche in ambito sociosanitario si è riusciti a garantire standard di sicurezza elevati.

Conte: «Le parole di Monti? Inutili polemiche»

Monti? Come al solito non sa di cosa parla e fa polemiche inutili anziché svolgere il suo lavoro per i cittadini lombardi – dichiara in una nota il capogruppo del Partito Democratico Luca Conte – Davvero infondate e fuori luogo, infatti, le sue accuse al sindaco Galimberti, reo di aver partecipato al consiglio comunale di ieri sera sulla situazione sanitaria varesina. Partecipato, appunto, perché l’organizzazione non spetta al primo cittadino e la richiesta di audizione proveniva ed era stata ampiamente concordata dai capigruppo di maggioranza e opposizione. Compreso il capogruppo leghista. I tanti anni trascorsi a Palazzo Estense non hanno insegnato a Monti le basilari regole del consiglio comunale, speriamo sia più ferrato su quelle del consiglio regionale. Al di là di questo, spiace davvero scoprire che al presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia le sinergie fra enti diano fastidio.
Se vogliamo ottenere risultati migliori per la vaccinazione Covid19, rispetto al disastro delle antinfluenzali, sarebbe il caso di non chiudersi a riccio, ma anzi appoggiare l’esempio di massima collaborazione tra enti che si sta verificando a Varese. Non comprendo davvero come mai tutto ciò dia tanto fastidio al consigliere Monti. Ricordo inoltre che grazie alla trasmissione online del consiglio comunale molti cittadini hanno potuto ascoltare le parole dei rappresentanti delle nostre realtà sanitarie e socio assistenziali e conoscere così meglio la situazione della pandemia nella nostra città. Invece di criticare per fini politici Monti dovrebbe appoggiare questi esempi di collaborazione e trasparenza. Così pare non sia, peccato. Un’altra occasione persa in casa Lega per collaborare invece che criticare.

Malerba: prova di collaborazione

La richiesta di audizione di Ats, Asst e Fondazione Molina in Consiglio comunale è arrivata dalla maggior parte dei capigruppo di maggioranza e opposizione. Spero che questa spiegazione basti al consigliere regionale Monti. Fatico comunque a comprendere la polemica dell’esponente della Lega al Pirellone. Penso che il Consiglio comunale di Varese abbia dato una grande dimostrazione di collaborazione tra istituzioni.

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