Azione perde la bussola in provincia di Varese: il caso Jerago

Nella foto in alto l’intervento della Versace da Marino e sotto Marin (maglione verde) con Aliverti.

JERAGO CON ORAGO – A 6 giorni dalla chiamata alle urne… “che confusione… sarà perché c’è Azione”. Da una parte, con Maurizio Marin al fianco del sindaco uscente Emilio Aliverti e una lista con entrambi i piedi nel solco del civismo e dall’altra, con Mara Tamantini (tra l’altro già investita come assessore in caso di vittoria) nel team di Salvatore Marino e con una squadra che non fa mistero di avere come “numi protettori” i tre principali partiti del centrodestra. E a destare ancor più confusione ci si è messa persino la senatrice Giusy Versace, eletta nella fila di Carlo Calenda e presente con un intervento a distanza durante la convention sui rifiuti alla quale hanno partecipato tutti i big locali del centrodestra.

Insomma, Jerago con Orago (semmai ce ne fosse stato bisogno) è la conferma che, in provincia di Varese, Azione non ha una direzione. Jerago è solo l’ultima di una serie di scelte che hanno destato smarrimento e perplessità. Il penultimo risale alla questione elezioni provinciali. Ma prima ancora ci sono le amministrative del 2021 dove a Varese, Busto e Gallarate sono state fatte scelte di posizionamento differenti.

Insomma, un liberi tutti che da tempo sta dando vita a geometrie politiche così variabili da apparire schizofreniche. E poi ci si chiede perché il voto moderato in cerca di casa non trova in massa l’indirizzo del partito di Calenda nemmeno se lo digita su Google maps. Ma torniamo a Jerago dove a mettere i puntini sulle “i” è Maurizio Marin, ex segretario provinciale, in dissenso con la linea (?) provinciale, ma sempre tesserato per il partito di Calenda.

E Marin mette subito il dito nella piaga e chiede: “Ma come si fa a presentarsi alle Regionali contro la coalizione che ha sostenuto Attilio Fontana per poi ritrovarsi due mesi dopo alleati con lui a lanciare Azione in una lista in cui ci sono i simboli di Lega e Fratelli d’Italia?”.

Se questa è Azione, lascio

Rispondere che è “il civismo bellezza!”, sarebbe troppo facile. Anche perché Marin mette sul tavolo una riflessione che non fa piega: «Penso che Azione – spiega – abbia perso completamente la bussola, almeno a livello locale. Non è un mistero che nel Varesotto il partito sia lontano da me, altrimenti non si spiegherebbero le mie dimissioni da segretario provinciale lo scorso luglio. Ma non avrei mai pensato di ritrovare Azione abbracciato al centro destra e proprio nel mio Comune. Ho sempre sostenuto la necessità di andare oltre gli schieramenti destra-sinistra, ma ritengo che a tutto ci sia un limite. La coerenza ha valore e non basta continuare a ripeterlo, bisogna iniziare a metterlo in pratica. Cambiare idea è certamente possibile, ma con logica. Come si fa a presentarsi alle regionali contro Fontana per poi ritrovarsi due mesi dopo con lui a lanciare Azione in una lista in cui ci sono i simboli di Lega e FDI? Leggo ci sia comunque una componente civica. Io credo ci sia solo grande confusione, oltre che opportunismo. Se questa è la strada di Azione, beh che dire a questo punto la lascio del tutto, non ha più senso. Non si può cambiare idea dall’oggi al domani, capisco bene la disaffezione politica degli elettori che giustamente di strategie e posizionamenti non hanno alcun interesse».

La Versace nascosta

Piccola curiosità finale. Nel post successivo all’incontro di domenica 7 maggio pubblicato sulla pagina Facebook di Gente di Jerago con Orago e che riassume i contenuti e cita tutte le personalità politiche intervenute, ci sono tutti tranne l’esponente di Azione, la senatrice Versace. Una dimenticanza o forse un’amnesia politica da furbetti del “quartierino”?