Balneabilità: ok Maggiore, Ghirla, Monate e Ceresio. Bocciati Varese e Comabbio

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VARESE4 laghi su 6 sono promossi, 2 ancora una volta rimandati. È il bilancio delle analisi compiute da Ats Insubria sulla balneabilità degli specchi d’acqua della provincia di Varese in vista dell’inizio della stagione estiva. Promosso il Lago Maggiore, con un’unica eccezione e un caso in standby. Il Lago di Varese è ancora lontano dall’obiettivo balneabilità.

Lago Maggiore ok

In totale sono 82 i punti di monitoraggio in tutta la Ats, tra le province di Varese e Como. Oggi, giovedì 10 giugno, è stata inviata a tutti i sindaci la nota ufficiale che indica lo stato di balneabilità all’inizio della stagione. La situazione aggiornata può essere consultata sul Portale Acque del Ministero della Salute Una ventina le spiagge balneabili sul Lago Maggiore, che da sempre costituisce il “mare” dei varesini. Unica eccezione al momento è quella di Brebbia, dove il Lido delle Sabbie d’Oro presenta una situazione non idonea alla balneazione. È invece in fase di valutazione la spiaggia di Germignaga, dove sarà effettuato un prelievo aggiuntivo a breve, che potrebbe portare ad una riapertura nel corso dell’estate. La spiaggia di Cerro di Laveno, che era stata chiusa a maggio, è stata riaperta dopo che ulteriori analisi hanno confermato che non sussistono problemi.

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Promossi e bocciati

I campionamenti proseguiranno nei prossimi mesi. Ogni mese viene effettuato obbligatoriamente un campione, ma ad agosto i controlli saranno ancora più frequenti. Oltre al Lago Maggiore sono promosse anche le spiagge dei laghi di Monate, Lugano e Ghirla. Restano non balneabili invece i laghi di Varese e Comabbio, che presentano principalmente un problema di inquinamento algale. «Sul Lago di Varese – ha spiegato Elena Tettamanzi, responsabile Epidemiologia e Medicina Ambientale per Ats Insubria – stiamo lavorando con l’assessorato all’ambiente di Regione Lombardia per vedere se con il prelievo ipolimnico la situazione si potrà risolvere. Dal punto di vista microbiologico i dati sono confortanti, bisogna solo diminuire il carico di nutrienti che fa proliferare le cosiddette alghe tossiche, cioè i cianobatteri».

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