Bocciati i progetti di Comunità energetica del Comune di Legnano. «Addio fondi»

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LEGNANO – La Regione non ha ammesso i progetti di Cer (Comunità energetica rinnovabile) presentati da Legnano. Nel bollettino ufficiale della Regione del 22 novembre scorso il Comune non compare nell’elenco dei 325 ammessi ai finanziamenti regionali, mentre vi compaiono – per limitarci a quelli dell’Altomilanese – Canegrate, Parabiago, Nerviano, Busto Garolfo, Cuggiono.

«La bocciatura era ampiamente prevedibile – commenta il consigliere di minoranza Franco Brumana (Movimento dei Cittadini) – perché la manifestazione di interesse predisposta dal Comune di Legnano con la consulenza di una società esterna risultava del tutto inadeguata. Avevo segnalato le carenze di questo atto con un ordine del giorno presentato nel consiglio comunale del 19 aprile, che era stato respinto dalla maggioranza. Ancora una volta il sindaco e i suoi consiglieri comunali hanno manifestato la loro nefasta arroganza, che impedisce di considerare le critiche e di porre rimedio agli errori».

Brumana: «Giunta in ritardo e senza convinzione»

Fra gli «errori» lamentati da Brumana, il ritardo con cui la giunta Radice si è mossa per promuovere una Cer in città. La legge regionale risale al 23 febbraio 2022, ma solo il 5 novembre la giunta ha preso in considerazione la questione con una delibera che dava avvio al procedimento di costituzione di una Cer e il 18 ha pubblicato all’albo pretorio un avviso in cui chiedeva ai cittadini di rendere noto entro il 12 dicembre l’interesse a partecipare alla costituenda Cer.

Peccato che «l’assessore competente (Lorena Fedeli, nda, nella foto in alto con il sindaco) aveva trascurato che il termine per partecipare ai finanziamenti regionali con la presentazione di progetti sarebbe scaduto il 30 novembre. Inoltre la questione avrebbe dovuto essere affronta con attivismo, cercando contatti personali con le imprese interessate e con gli amministratori di condominio, che sarebbero stati i principali avvantaggiati dalla partecipazione a una Cer per i notevoli risparmi che ne sarebbero derivati. Invece la giunta Radice si è limitata ad avviare un percorso essenzialmente burocratico oltre che tardivo».

Persa una occasione

In seguito la Regione ha riaperto i termini dando tempo fino al 30 aprile 2023 per la presentazione dei progetti. «Questa nuova opportunità – rincara il consigliere civico – purtroppo non ha stimolato la giunta, che si è limitata a proseguire nel percorso burocratico, concluso con due progetti ridicoli perché aveva raccolto le adesioni sul primo progetto solo di 24 cittadini, di 2 condomini e di 8 associazioni e sul secondo solo di 6 cittadini e una associazione. Sindaco e assessore non avevano evidentemente svolto alcuna seria promozione e si sono disinteressati dei benefici che i finanziamenti regionali avrebbero apportato alle imprese e ai cittadini nonostante le sollecitazioni ricevute. Legnano ha perso un’opportunità ed è evidente su chi ricade la responsabilità di questa occasione mancata».

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