Boxe, tripletta degli azzurri davanti a Malagò: «Busto promossa a pieni voti»

BUSTO ARSIZIO – Di fronte al presidente del Coni Giovanni Malagò, l’Italia della boxe fa tre su tre (con le vittorie di Diego Lenzi, Sirine Chaarabi e Angela Carini) nei “quota bouts”, le sfide decisive del torneo mondiale di qualificazione olimpica che si chiude oggi, lunedì 11 marzo, sui ring allestiti alla e-work Arena. «Busto Arsizio? Promossa a pieni voti. Location perfetta» le parole del numero uno dello sport italiano, artefice della scelta del CIO di portare nell’Arena di viale Gabardi la competizione che assegna 49 pass del pugilato per i Giochi Olimpici di Parigi 2024.

L’intervista a Malagò

Ha portato bene più Busto Arsizio o più la presenza di Malagò? Il presidente del Coni sorride: «Busto Arsizio sicuramente ha portato bene, è stata brava a crederci e a dare disponibilità. Poi abbiamo fatto un gran lavoro di squadra». Poi Malagò ha anche dichiarato che «questo Torneo è stata una scommessa vinta, per niente banale, visto la presenza di altre nazioni candidate ad ospitare una manifestazione di tale importanza. Penso che la Federazione Pugilistica Italiana e il Comitato Olimpico italiano avessero la giusta credibilità, considerando il pregresso e il passato e le situazioni che si sono venute a creare in questo mondo. Bisognava garantire degli standard qualitativi elevati ed è stato fatto».

L’Arena? Una bolgia

Il sindaco Antonelli con l’assessore Caruso e il dt della Master Boxe Eligio Calandrino

Tifo da stadio per gli azzurri della boxe sulle tribune della e-work Arena, con gli altri atleti già qualificati per Parigi (in primis Aziz-Abbes Mouhiddine) a fare da “ultras” per sostenere i quattro pugili della Nazionale che si giocano il pass. Con il presidente del Coni Malagò ci sono il numero uno della Federboxe Flavio D’Ambrosi, il presidente del Coni Lombardia Marco Riva, oltre al presidente regionale FPI Massimo Bugada e ai vertici della Master Boxe di Busto – il presidente Livio Grandis e il direttore tecnico Eligio Calandrino – ma anche l’assessore regionale alla cultura Francesca Caruso, il sottosegretario allo sport di Regione Lombardia Lara Magoni, la senatrice friulana Francesca Tubetti e gli ospiti ormai fissi della tribuna delle autorità, il sindaco Emanuele Antonelli, l’assessore allo sport Maurizio Artusa, la presidente del consiglio comunale Laura Rogora, l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani e il presidente della commissione sport Orazio Tallarida. Nel parterre si vedono anche il capitano della Uyba Giuditta Lualdi con il DG Mattia Moro e il “Pres” Giuseppe Pirola, reduci dalla vittoria salvezza di Bergamo, mentre in tribuna Vip non mancano gli Ambassador Maurizio Stecca, Giacobbe Fragomeni, Alessandro Duran e Patrizio Oliva (che commenterà il “Best of” della manifestazione in programma domani sera, 12 marzo, alle 22.30 su Rai Sport).

La tripletta azzurra

Il presidente Malagò celebra Angela Carini

Il primo pass olimpico è per l’armadio bolognese Diego Lenzi, nei 92+ Kg., parte subito forte contro Denis Lapytov, tesserato per il Bahrein, e poi controlla nel terzo round: per lui una vittoria con verdetto unanime (5-0), con l’obiettivo dichiarato che ora diventa l’oro olimpico sul ring del Roland Garros di Parigi, a 12 anni dalla medaglia di Roberto Cammarelle nella categoria dei “supermassimi”. Poi tocca a Sirine Chaarabi, atleta nata in Tunisia, che vive a Caserta da quando aveva due anni e all’età di 17 aveva lanciato un appello al presidente Mattarella per poter vestire la maglia azzurra visto che non aveva ancora acquisito la cittadinanza italiana. Contro la coreana Aeji Im anche lei va subito in vantaggio, poi però rischia ma convince i giudici e stacca il pass per i Giochi con un 4-1. Ora potrà finalmente sfilare con l’azzurro alle Olimpiadi di Parigi. A completare la tripletta azzurra ci pensa la siciliana Angela Carini, che domina il match contro la capoverdiana Moreira Ivanusa e con verdetto unanime (5-0) vola a Parigi. Con una dedica speciale per suo papà, che era entrato in coma alla vigilia dei Giochi di Tokyo, e che adesso è sempre con me nel mio cuore. Ora manca solo Alessia Mesiano, che dopo aver sfiorato la qualificazione nella semifinale di sabato contro la kosovara Sidiku (un verdetto molto controverso), avrà una seconda chance alle 19.45 contro la slovacca Miroslava Jedinakova. Con lei sul ring Busto Arsizio prova a fare poker. E Malagò spera e ringrazia.

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