Le aziende centenarie di Busto in un documentario: iniziano le riprese

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BUSTO ARSIZIO – Entra nel vivo l’iniziativa lanciata dall’Associazione Enrico Dell’Acqua, che vede impegnato l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni nel ruolo di partner tecnico. Per celebrare i suoi venticinque anni l’associazione, dedicata al bustocco pioniere dell’esportazione italiana, ha deciso di realizzare un progetto filmico che racconta la storia e le peculiarità di alcune aziende del territorio con cento o più anni di attività, per celebrarne sia la capacità visionaria, sia quella di adattamento ai cambiamenti sociali e di mercati.

Le riprese

Nelle prossime settimane l’Istituto Antonioni inizierà la fase di realizzazione delle riprese; si tratta di video-interviste ai referenti delle aziende, che introdurranno e presenteranno le società, e di filmati degli spazi aziendali più significativi. Parallelamente, in sinergia con i responsabili dell’associazione Dell’Acqua, si sta lavorando per definire i contenuti e gli elementi principali da far emergere nel racconto. Tutto il materiale verrà successivamente montato insieme a immagini di archivio, se esistenti.
«La collaborazione con una realtà importante e prestigiosa come l’Associazione Enrico Dell’Acqua costituisce motivo di orgoglio – ha dichiarato ieri, martedì 20 febbraio, il presidente della Fondazione Antonioni Alessandro Munari – confermandosi la prospettiva che ci vede, con il nostro istituto cinematografico, affiancare il ricordo ed il mantenimento della tradizione industriale della città e dei suoi protagonisti più illustri».

I valori che hanno guidato la spinta imprenditoriale

«La vocazione europea di Busto Arsizio, che contribuisce a farne una delle aree più avanzate e competitive del Nord Italia, affonda le sue radici nella tradizione industriale della città – ha commentato Isabella Tovaglieri, eurodeputata e membro della Commissione Industria del Parlamento europeo – con una lungimiranza peculiare, infatti, fin dall’Ottocento gli imprenditori del territorio non si sono limitati a costruire fabbriche all’avanguardia, a innovare in tutti i campi, a creare lavoro e benessere per la comunità; ma, fin dagli esordi, hanno anche saputo aprire questo laborioso distretto all’Europa e al mondo intero, sempre proiettandolo verso nuovi mercati e verso nuove scommesse per il futuro.
È con questo spirito pionieristico che nel Dopoguerra nasce l’aeroporto di Malpensa, figlio del dinamismo imprenditoriale della città e ancora oggi hub fondamentale per l’export delle eccellenze locali, dal tessile alla meccanica, ma anche snodo cruciale di idee e progetti che viaggiano da un capo all’altro del globo, contribuendo al nostro continuo progresso tecnico, scientifico e culturale. Raccontare Busto Arsizio attraverso la storia delle sue aziende più antiche e radicate significa quindi anche riportare alla luce i valori, la forza, la determinazione che hanno guidato la spinta imprenditoriale di allora, e che oggi possono guidare le nuove generazioni di imprenditori ad affrontare le sfide complesse del nostro tempo per consolidare il ruolo indiscutibile di questo centro produttivo nel panorama industriale europeo. Un plauso dunque a questa iniziativa dell’Associazione Enrico Dell’Acqua, che concorre a far conoscere sempre di più le straordinarie risorse del nostro territorio».

La capacità di innovare e andare oltre

«C’è un evidente filo logico, una piattaforma comune, che lega le attività dell’associazione Enrico Dell’Acqua con l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni: la capacità di innovare e di andare oltre, esattamente come coloro a cui sono intitolati gli enti. Enrico Dell’Acqua, imprenditore visionario e anticipatore, dà il nome a un’associazione che da venticinque anni promuove il territorio, le sue aziende e tutti coloro che creano benessere per la città; l’Istituto Antonioni è nato sulla constatazione di una verità da pochi considerata oltre dieci anni fa e cioè che la cultura arricchisce non solo il singolo, ma l’intera società. L’incontro fra queste due realtà configura un nuovo modo di lavorare in sinergia per la comunità», così il sindaco Emanuele Antonelli.
«Un’importante sinergia, che valorizza il connubio strategico tra cultura e impresa, al quale come amministrazione siamo particolarmente sensibili», ha concluso la vicesindaco e assessore alla Cultura e allo Sviluppo economico Manuela Maffioli. «La nostra città e il nostro territorio parlano il linguaggio delle imprese, ma stanno dimostrando di saperlo coniugare in una chiave culturale sempre più sofisticata e avvincente. Un’operazione di coscienza, e di memoria, che non preclude gli slanci verso il futuro. Avanti, in alto».

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