Dante come maestro di preghiera, lectio magistralis di monsignor Ballarini a Busto

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BUSTO ARSIZIO – A Busto, in occasione del Dantedì del 25 marzo, la letteratura si è incontrata con il Verbo nella Basilica di San Giovanni. «Un momento di grande spiritualità in uno scenario unico» – queste le parole della vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli introducendo la lectio magistralis di monsignor Marco Ballarini – che ha ospitato «un viaggio alla ricerca della preghiera nella Divina Commedia».

Il canto delle anime in Purgatorio

Nella diretta streaming sulla web tv del Comune il prefetto della Biblioteca Ambrosiana ha spiegato come attraversare in maniera teologica l’opera di Dante. Alla fine del proemio al Paradiso il poeta fiorentino sembra infatti proporsi come un maestro, una guida alla preghiera: questione che aveva particolarmente a cuore – ha sottolineato Ballarini – tanto da farlo mettere contro San Tommaso riguardo alla possibilità di pregare per le anime del Purgatorio. All’incontro con l’angelo nocchiero, il salmo 113 da loro cantato, e dedicato all’esodo dall’Egitto, fa da modello per l’intera Commedia: la deportazione degli schiavi corrisponde all’Inferno, per passare alla traversata del deserto, il Purgatorio, fino a raggiungere la Terra Promessa, cioè il Paradiso.

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Mettersi in cammino, e a una voce

Due sono le indicazioni date per pregare: la prima è che per farlo bisogna mettersi in cammino, abbandonando ciò che ci tiene lontani da Dio. La seconda è che tutto ciò deve avvenire a una voce: tutti insieme, in comunione, anche se penitenti. «Non sono ammesse divisioni: prima riconciliati, e poi torna». Modello di ogni preghiera del Purgatorio è il “Miserere”. «“Gli empi a Te ritornano”, è lo scopo della Commedia. Perde significato la distinzione, la divisione, ci sono solo penitenti in preghiera, che comincia con l’esodo da noi stessi. Il primo passo è passare dal “tu” al “noi”, riconoscendo che abbiamo tutti sbagliato. Pregare è incamminarsi, è riconoscere che abbiamo bisogno della misericordia di Dio, che nessuno è perfetto».

Dante e gli istituti superiori di Busto

La lectio magistralis dal titolo “La Preghiera nella Divina Commedia” è il primo degli eventi in calendario che il Comune di Busto Arsizio ha dedicato al Sommo Poeta nell’anno in cui cade il settecentesimo anniversario della sua morte. L’appuntamento, organizzato dall’associazione “Amici del Liceo” e reso possibile da monsignor Severino Pagani, che ha concesso di ambientarlo nella Basilica di San Giovanni, è stato accompagnato da una particolare sensibilizzazione degli studenti degli istituti superiori, pur nel momento di difficoltà creato dalla pandemia: «Il rammarico è che questa chiesa non sia piena come sarebbe altrimenti stata», ha osservato il sindaco Emanuele Antonelli in apertura dell’evento, che, nel ringraziare i fautori dell’iniziativa, ha ricordato la qualità della proposte legate alla scuola “Daniele Crespi”.

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