Varese prega per l’Ucraina. Padre Volodymyr: «Riprendiamoci la libertà»

VARESEUna preghiera in silenzio nella chiesa di san Martino, e poi un momento di raccoglimento comune all’esterno. Così la comunità ucraina di Varese ha trascorso quello che è molto più di un qualsiasi venerdì: oggi, 24 febbraio, cade il primo anniversario dall’inizio della guerra nel paese dell’est Europa. L’attacco russo partì all’alba di un anno fa, scrivendo la prima pagina di un libro che pare ancora lontano dalla parola fine. Ma la comunità ucraina prega e spera.

Il prezzo della libertà

A dare supporto alla popolazione ucraina presente a Varese, nella giornata di oggi come in tutto questo travagliato anno, è Padre Volodymyr Misterman, responsabile della comunità cattolica ucraina di rito bizantino a Varese e Gallarate. Un anno dopo l’inizio del conflitto per descrivere lo stato d’animo del suo popolo usa poche ma significative parole (l’intervista nel video sopra). «Abbiamo capito che il prezzo della libertà è molto alto: stiamo facendo di tutto per riprenderla». A Varese gli ucraini si sentono come in qualsiasi altra parte del mondo: lontani dalla loro terra ma sempre profondamente legati, e impegnati in qualsiasi attività possa essere d’aiuto a chi nella madrepatria subisce gli effetti della guerra. «Essendo figli della propria patria quando la madre sta sanguinando tutti i figli si radunano per aiutarla».

A sinistra Padre Volodymyr, a destra Mons. Panighetti

La preghiera

La chiesa di San Martino, che abitualmente ospita le funzioni della comunità cattolica ucraina di rito bizantino, oggi è un viavai di fedeli, che qui si fermano per pregare. Chi per un breve raccoglimento, chi sosta invece più a lungo. La speranza di tutti è che la guerra non si trascini troppo oltre. «L’unica formula della pace – aggiunge Padre Volodymyr – è quella di fare prima la pace col nostro signore, poi saremo capaci di fare la pace tra di noi». A portare un saluto della comunità cattolica varesina il prevosto di Varese monsignor Luigi Panighetti, con le celebrazioni che poi si spostano dalla chiesa all’esterno. È piazza Cacciatori delle Alpi (nella foto sotto) a colorarsi con il giallo e il blu della bandiera ucraina per un momento di raccoglimento a cui partecipano adulti e bambini.

Corteo per la pace

Quindi un’altra iniziativa in serata: a partire dalle 19, l’anniversario del primo anno di guerra è stato ricordato a Varese con una fiaccolata con ritrovo in piazza Monte Grappa e un corteo per le vie del centro. Buona la partecipazione di pubblico all’iniziativa per la pace e contro tutte le guerre, promossa da una rete di realtà cittadine: Abbasso la guerra, Anpi Comitato provinciale Varese, Casa delle Donne “Anna Andriulo”, Comunità Operosa Alto Verbano, Donne in Nero, Emergency grupo di Varese, Forum contro la guerra, Nazione Umana, Pax Christi, Okhaldhunga Nine Hill Association, Religioni di Pace, Rete Varese Senza Frontiere, Salvadorenos Unidos en Varese, Sharazade CSsf, Tu.Pro. Va. Tunisini Provincia Varese, Ubuntu, Un’Altra Storia Varese.

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