Busto, gli “Antifa” con Pedotti: «Striscione vigliacco e fascista. Il sindaco condanni»

BUSTO ARSIZIO – «Striscione indegno, vigliacco e fascista. Il sindaco gli aveva chiesto di smetterla di vedere il fascismo dove non c’è ma Pedotti ci aveva visto bene». A sostenerlo è il Comitato Antifascista di Busto Arsizio, a proposito del lenzuolo appeso ieri mattina, 8 febbraio, sulle passerelle dei Cinque Ponti. «L’ennesima provocazione, anche se questa volta non firmata – per gli “Antifa” – nessuna posizione negazionista è stata espressa dal consigliere Pedotti e tanto meno da ANPI. Chiediamo perciò che il Sindaco condanni pubblicamente questo attacco al consigliere Pedotti e ad ANPI».

ANPI: «No alle strumentalizzazioni»

Sul caso interviene anche l’ANPI, citata nello striscione di matrice ignota (ma evidentemente “destrorsa”), definendolo «deplorevole» ed esprimendo «solidarietà» con il consigliere del PD Paolo Pedotti. «I rappresentanti di ANPI Busto – si legge nella nota dell’associazione partigiana presieduta dall’avvocato Liberto Losa – parteciperanno, come avviene da anni, alle celebrazioni del Giorno del ricordo, come un’occasione per ricordare una realtà storica e non un’occasione di ulteriore strappo, di divisione fra gli italiani e fra gli italiani, gli sloveni e i croati. Una giornata che deve essere esente da strumentalizzazioni di qualsiasi genere, un momento di memoria e di rispetto, di fraternità e di pace».

La nota del Comitato Antifascista

Siamo abbastanza sconcertati per quanto successo in mattinata a Busto Arsizio. Sulla passerella pedonale dei Cinque ponti è comparso uno striscione che suggerisce al consigliere del Partito
democratico Paolo Pedotti e ad ANPI di “ricordare Foibe e Gulag”. Forse da parte di Pedotti e ANPI c’è stata qualche mancanza? Su cosa? Forse è stato lo sfogo di qualche cittadino che non si sente rappresentato? A noi, a dire il vero, sembra l’ennesima provocazione, anche se questa volta non firmata. Pedotti in consiglio comunale aveva accusato Antonelli e la maggioranza di destra di non aver preso le distanze dall’ex consigliere Lattuada che, nel Giorno della Memoria, aveva pubblicato sulla propria pagina Facebook una foto in cui faceva il saluto romano. La risposta di Antonelli, forse dimentico del suo ruolo istituzionale, è stata di “non essere il badante di Lattuada”. La risposta, se tale si può definire, ci pare assolutamente priva di senso. Pedotti è poi stato invitato dallo stesso sindaco a smetterla di vedere il fascismo dove non c’è. Crediamo che invece abbia visto bene. Ci sentiamo perciò in dovere di esprimere vicinanza e solidarietà a Pedotti ed Anpi per questo genere di provocazione. L’aver chiesto da parte di Pedotti in una sede istituzionale, quale è il consiglio comunale, di prendere le distanze dal comportamento quanto meno discutibile, quale è stato quello di Lattuada, non può dar adito ad una simile reazione! Nessuna posizione negazionista è stata espressa dal consigliere Pedotti e tanto meno da ANPI. Chiediamo perciò che il Sindaco condanni pubblicamente questo attacco al consigliere Pedotti e ad ANPI. Troviamo questo striscione assolutamente indegno, respingendolo al mittente vigliaccamente anonimo, anche se da parte nostra gli si da un preciso attributo: fascista.

La nota di ANPI Busto

In relazione allo striscione apparso in località Cinque Ponti a Busto, la Sezione bustese dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ritiene fortemente deplorevole questa iniziativa, riconducibile ad alcune frange dell’estremismo di destra, tanto più deprecabile perché rivolta in particolare ad una persona.
ANPI Busto esprime solidarietà e vicinanza al consigliere comunale Paolo Pedotti, citato nello striscione, che nei giorni scorsi aveva invitato il Consiglio comunale a prendere posizione e condannare alcuni gesti di chiara matrice fascista recentemente accaduti nella nostra provincia.
ANPI sottolinea che in più occasioni ha espresso condanna per le sommarie, atroci esecuzioni nelle foibe, causate da esecrabili dinamiche politiche violente e repressive legate, secondo gli storici, alla liberazione e alla rivoluzione in Jugoslavia. Sono state una tragedia e come tali devono essere riconosciute. Senza dimenticare che tali dinamiche si sono sviluppate durante e subito dopo gli sconvolgimenti della seconda guerra mondiale, scatenata dai regimi dittatoriali nazi fascisti.
ANPI guarda anche con profondo rispetto al dramma dell’esodo che ha colpito tanti italiani dell’Istria
e della Dalmazia. Come a suo tempo affermato dal Presidente Ciampi, “l’Italia non può e non vuole dimenticare: non perché ci anima il risentimento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro. […] L’odio e la pulizia etnica sono stati l’abominevole corollario dell’Europa tragica del
Novecento, squassata da una lotta senza quartiere fra nazionalismi esasperati”.
I rappresentanti di ANPI Busto parteciperanno, come avviene da anni, alle celebrazioni del Giorno del ricordo, come un’occasione per ricordare una realtà storica e non un’occasione di ulteriore strappo, di divisione fra gli italiani e fra gli italiani, gli sloveni e i croati. Una giornata che deve essere esente da strumentalizzazioni di qualsiasi genere, un momento di memoria e di rispetto, di fraternità e di pace.

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