BUSTO ARSIZIO – Procede a pieno ritmo il cantiere del sottopasso di Sant’Anna: a rivelarlo è il video girato da un drone, che il sindaco Emanuele Antonelli ha postato sulla sua pagina Facebook per mostrare ai cittadini di Busto Arsizio lo stato di avanzamento dell’attesa opera finanziata con oltre 7 milioni di euro da Comune, Regione e ministero delle infrastrutture. Le immagini mostrano lo scavo già eseguito da entrambi i lati della ferrovia del Sempione, dove in futuro transiteranno i veicoli, ma anche pedoni e ciclisti. Il cantiere era partito la scorsa primavera, con qualche rallentamento iniziale dovuto alla scoperta di resti di amianto diffusi sul terreno interessato dall’opera e alla presenza di un ordigno bellico rinvenuto nella prima fase di scavo.
Il volo del drone
Il video, realizzato da Alex Alessandro, mostra il Villaggio di Sant’Anna dall’alto e la zona interessata dal cantiere dell’opera che il quartiere attende ormai da decenni. Il sottopasso collegherà Sant’Anna alla statale del Sempione, nella zona dietro all’hotel Pineta, tra San Giuseppe e Beata Giuliana. Un’opera che permetterà al quartiere più a nord della città di spezzare lo storico isolamento causato dalle “barriere” infrastrutturali create dalla presenza della ferrovia Milano-Varese e dello svincolo dei Cinque Ponti.
Il cantiere
Il primo lotto dell’opera, come annunciato dal sindaco nell’ultima seduta del consiglio comunale, dovrebbe essere completato entro il mese di aprile del 2021: verrà consegnato il sottopasso vero e proprio, con la pista ciclopedonale che correrà a lato della nuova strada. Per l’attivazione del collegamento tra Sant’Anna e la zona di San Giuseppe e Beata Giuliana però si dovrà aspettare il secondo lotto dell’infrastruttura, finanziato da Regione Lombardia nell’ambito del Piano Marshall: prevede la creazione delle strade che uniranno il sottopasso, da un lato, alla via per Cassano, e dall’altro, alla statale del Sempione. Ci vorranno dunque altri mesi per portare a compimento un’opera pensata da decenni e finanziata per la prima volta dallo Stato nel lontano 2005, su input dell’allora deputato del collegio di Busto Arsizio Luca Volontè.