Busto, parla Rogora: «La cadrega non c’entra. Con Draghi non riconoscevo più la Lega»

BUSTO ARSIZIO – «Per me è come passare dall’Inter al Milan, però penso di poter essere come quei giocatori che, anche se a fine carriera, possono fare ancora qualche gol importante. Come Ibrahimovic». Parola di Max Rogora, il consigliere comunale che ha detto addio alla Lega ed è pronto a traslocare in Fratelli d’Italia. Anche se quello di “Ibrahimovic della politica bustocca” è un copyright di Livio Pinciroli, altro leghista ormai insofferente (e primo dei non eletti della lista con l’Alberto da Giussano nel simbolo), Rogora spiega i motivi di una scelta che lui per primo definisce «non facile» e che cambierà gli equilibri della maggioranza di centrodestra che governa Busto.

Chi è

Legnanese ma da sempre a Busto con il banco di famiglia al mercato, Max Rogora era in Lega dal 2007 e dopo cinque anni in assemblea nella seconda consiliatura di Farioli sindaco è stato per cinque anni assessore nella prima di Antonelli (l’unico a resistere per tutta la consiliatura insieme a Paola Magugliani). Conosciuto per il suo carattere schietto e per le sue prese di posizione senza peli sulla lingua, è diventato un personaggio nella politica di Busto. E continuerà ad esserlo.

«La cadrega? Il problema è Draghi»

«So che diranno che sono andato via perché non ho avuto il posto di assessore, ma in realtà questa insofferenza l’ho maturata già da un po’ di tempo. L’adesione al governo Draghi non mi è piaciuta e ha allontanato la Lega da quella in cui ho militato per 14 anni. Stiamo andando a spendere il 2% di PIL in armamenti invece di aiutare i cittadini con le bollette da capogiro. La guerra fa schifo e si sta verificando quello che avevo previsto nel mio intervento in consiglio per la mozione sull’Ucraina». E sarebbe stato proprio quello “show”, fortemente criticato in sezione, uno dei primi segnali di scollamento.

«Non mi possono rimproverare nulla»

«Mi spiace per il segretario Alessandro Albani che stimo e rispetto, ma in Lega non potranno accusarmi di niente – rivendica Rogora – ho sempre rispettato la linea del partito anche quando avrei potuto alzare la voce, come sulla questione degli aumenti della Tari ai commercianti, e ogni volta che mi sono impuntato, da assessore, era solo per portare a casa qualcosa di positivo per la città, come le rotonde del Tribunale e di San Michele». Ma alla sezione di via Culin Max rimprovera qualche errore: «Al di là della mia posizione, credo che sia stato uno sbaglio da parte della Lega rinunciare all’assessorato alla sicurezza. Un tema che è da sempre il nostro cavallo di battaglia e che andava difeso». Ora per lui si apre una nuova avventura politica: «Mi fa piacere che in tanti mi abbiano chiamato, qualcuno per propormi di dare vita ad una lista civica, qualcun altro per aderire ad altri movimenti – rivela Rogora – al 90% andrò in Fratelli d’Italia. In questo momento mi riconosco nella leadership di Giorgia Meloni».

Gli equilibri politici

L’addio di Rogora non arriva certo come un fulmine a ciel sereno, era un passo annunciato da tempo, anche se sulla tempistica Lega e Fratelli d’Italia avrebbero più o meno tacitamente concordato di far slittare tutto a dopo le elezioni. Infatti per ora il consigliere ha annunciato di aver lasciato la lega ma non è ancora ufficiale il suo passaggio nel partito di Giorgia Meloni. Quando si concretizzerà, in consiglio comunale a Busto gli equilibri tra Lega e Fratelli d’Italia si ribalteranno, con quattro consiglieri a tre per il partito a cui fare riferimento il sindaco Emanuele Antonelli. Quasi un’anticipazione di un risultato atteso anche nelle urne il 25 settembre. Per ora non si ipotizzano scossoni ulteriori: la squadra della giunta rimarrà la stessa – se ne sarebbe fatto garante lo stesso primo cittadino – pur con l’anomalia di una Lega che avrà ben tre posti nell’esecutivo a fronte di tre consiglieri comunali. Un Carroccio nel “fortino” come non mai a Busto: in prospettiva questo peserà.

busto arsizio max rogora – MALPENSA24