Busto, l’ira di Antonelli apre le porte del palasport alla Pro Patria Ginnastica

Il sindaco Emanuele Antonelli

BUSTO ARSIZIO – L’ira del sindaco Emanuele Antonelli e i buoni rapporti tra i gestori dell’E-work Arena e del PalaBorsani hanno permesso di mettere una pezza risolutiva al caso Pro Patria Ginnastica. E così, le date giuste per il saggio finale della Ginnastica Pro Patria, che non sono saltate fuori in sei mesi, sono diventate disponibili in un pomeriggio. Insomma, la brutta figura è stata evitata in corsa. Quel che resta però è la pessima gestione della vicenda, dalla quale emerge un tilt di comunicazione tra l’assessore alla partita Maurizio Artusa e il sindaco. E un’errata valutazione da parte di entrambi poiché – dicono i ben informati – entrambi sapevano.

La pezza

La notizia del palazzetto di viale Gabardi negato alla Pro Patria Ginnastica sarebbe passata sotto traccia. Tanto che fino a ieri, martedì 9 aprile, nessuno si è preoccupato più di tanto del fatto che il saggio di fine anno, per la prima volta nella storia della società e della città, si sarebbe tenuto oltre i confini bustocchi. Nell’indifferenza generale. Poi però, oltre alla notizia, dal silenzio totale è spuntata anche la lettera (datata febbraio 2024 ndr) indirizzata all’assessore allo Sport Maurizio Artusa in cui venivano dettagliate le varie tappe della vicenda.

A quel punto nessuno poteva più esimersi dall’affrontare la questione e risolvere la vicenda resa pubblica da Malpensa24. E a metterci il carico da 90 è stata la rabbia del sindaco Antonelli che ha sortito l’effetto di una soluzione che fa bene a Busto e allo sport cittadino. E così per la Pro Patria Ginnastica, ma anche per il numeroso pubblico che segue il saggio degli atleti si sono riaperte le porte dell’Arena bustocca.

busto pro patria ginnastica saggio – MALPENSA24