Busto saluta Luigi Celora. Il sindaco: «Il museo del ciclismo avrà il suo nome»

BUSTO ARSIZIO – «Il museo del ciclismo avrà il suo nome. Abbiamo intenzione di dedicarlo a Luigi Celora». La conferma ufficiale arriva dalle parole del sindaco Emanuele Antonelli, intervenuto al termine del funerale di colui che ha donato alla città la sua collezione di cimeli del ciclismo, ora conservati ed esposti nella sala del ricamo del Museo del Tessile. Luigi Celora era da tempo malato ed è volato in cielo la mattina del 6 gennaio. «È salito in bicicletta per la scalata più lunga della sua vita – il ricordo del sindaco – è arrivato in Paradiso e ha vinto la sua tappa».

L’annuncio

Luigi Celora è stato «il padre nobile del ciclismo bustese dai tempi di Coppi ai giorni nostri. Punto di riferimento di tutti gli sportivi, enciclopedia vivente di nomi, date ed eventi di uno sport fatto di passione e sudore», così lo ha ricordato il sindaco Antonelli. «Oggi diciamo addio ad un grande uomo, ad una splendida persona. Ci mancherà, mancherà ai suoi cari e ai tanti appassionati di ciclismo. La città lo deve ringraziare perché è stato l’inventore del “suo” museo del ciclismo». Celora è stato un punto di riferimento anche per la parrocchia, insieme a Emilio Bianchi e a Luigi Doro, ormai l’unico superstite di un terzetto attivissimo anche nel campo della solidarietà. «Un uomo di profonda umiltà – lo descrive il parroco di San Giuseppe, don Giuseppe Tedesco, che celebra la Messa al fianco del suo predecessore, don Claudio Oriani – entrava in chiesa in silenzio e si fermava accanto alla Madonna dell’Aiuto, e altrettanto in silenzio se ne andava».

Il funerale

Fuori dalla chiesa di San Giuseppe, ad accogliere i partecipanti alla cerimonia c’è una bicicletta Bianchi, gioiello della collezione di Giampiero Reguzzoni, che ha donato alcuni dei suoi pezzi al Museo Storico del Ciclismo di Luigi Celora. Dentro la chiesa, tanti amici accomunati dalla passione del ciclismo, idealmente stretti attorno alla figlia di Luigi, Maria Grazia, ma anche molte presenze istituzionali. Oltre al sindaco Antonelli, la presidente del consiglio comunale (e donna di ciclismo) Laura Rogora, l’assessore allo sport Maurizio Artusa, l’assessore di San Giuseppe Mario Cislaghi, l’ex sindaco (che al Museo diede una “casa”) Gigi Farioli, la presidente dell’ASSB Cinzia Ghisellini. Sull’altare, il labaro della mitica GS Tre Farioli, la società di cui Celora è stato un simbolo oltre che un dirigente, accanto a quelli dell’Uc Bustese Olonia (presente con il suo presidente Alessandro Cardi), del GSC Borsano (c’è il presidente Alberto Rogora) e dell’ASSB.

Il futuro del “museo”

Luigi Celora

La sua ricchissima collezione – più propriamente una raccolta, in base ai parametri di legge per i musei – di cimeli, coppe, casacche, ritagli di giornale, foto d’epoca sul ciclismo a Busto Arsizio, che Luigi Celora ha donato alla Città di Busto Arsizio, da anni è collocata provvisoriamente nella sala del ricamo del Museo del Tessile, in attesa di uno spazio ad hoc. Negli anni scorsi si era ipotizzato di ricavarlo nell’ambito del Campus sportivo, la cui realizzazione però è definitivamente naufragata. Ora l’annunciata nuova intitolazione del “Museo Storico del Ciclismo” potrebbe essere un’occasione per rilanciare l’idea di una nuova collocazione e per rendere la collezione un vero e proprio museo. L’assessore allo sport Maurizio Artusa non si tira indietro: «La collezione di Celora è un patrimonio da valorizzare. Non è così immediato, ma cercheremo di individuare uno spazio adeguato per ospitarla».

Busto piange Luigi Celora: con la sua collezione ha creato il Museo del Ciclismo

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