A Busto la storia d’amore di Sansone e Dalila, La Ponchielli “rilegge” Saint-Saëns

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BUSTO ARSIZIO – Al Museo del Tessile di Busto andrà in scena la travolgente e passionale storia d’amore, ispirata al famoso episodio biblico di Sansone e Dalila, che Camille Saint-Saëns volle raccontare nella sua opera del 1877: lo spettacolo in collaborazione con la Compagnia di Canto Vittorio Tosto, che sarà rappresentato alle 16.45 in una versione da novanta minuti, è il secondo appuntamento della stagione musicale dell’associazione La Ponchielli.

Una Palestina in cui coesistono passato e futuro

L’azione di “Samson et Dalila” si svolge in una Palestina senza tempo in cui coesistono passato e futuro, riscontrabili già nella diversità dei costumi: attuale e proiettato nel futuro quello indossato da Samson, aderenti invece a un’epoca tradizionale di matrice orientaleggiante quelli di Dalila e del Vecchio Ebreo.
La scena prende forma a partire da un sogno di Samson nel corso del quale rivive, ormai cieco e ridotto in schiavitù, tutti gli avvenimenti accaduti durante il primo e il secondo atto dell’opera, di cui viene proposta una selezione. Egli ripercorre a ritroso, come in un film, la pellicola della sua storia passionale e travolgente con Dalila, donna per amore della quale arriva addirittura a scegliere di tradire il suo Dio, il suo popolo e il suo voto.

Il tradimento e il destino dei due protagonisti

Proprio sul “tradimento” è imperniato il sottile filo rosso che lega il destino dei due protagonisti. Dalila, da par suo, tradisce Samson per salvare il suo popolo e soddisfare la sua sete insaziabile di donna brutalizzata dalla società in cui vive, dedita al possesso e alla dominazione, che mal sopporta la resistenza di Samson nello svelare il suo segreto e che, per raggiungere il suo obiettivo, è disposta a ricorrere a
qualsiasi espediente
, dall’arma seduttiva più scontata all’inganno del pianto isterico e compassionevole, verso il quale Samson si mostra particolarmente vulnerabile, al mezzo più paranormale del potere ipnotico che le è stato conferito dal Sommo Sacerdote di Dagon attraverso il suo bastone magico.

Un gioco perverso

Di fatto è un gioco perverso in cui i due protagonisti sono accomunati dal possedere un segreto personale che nasconde il loro stesso punto debole che, una volta svelato, trascina entrambi alla perdizione, senza vincitori nè vinti, in cui vittima e carnefice si trovano l’uno di fronte all’altro, come in uno specchio.
E come in un magico cerchio dove tutto si congiunge in un inizio che rinasce dalla fine, esiste una giustizia interiore che ci giudica e assegna le colpe da espiare o i meriti da conquistare in base alla natura delle nostre azioni; allo stesso modo Samson, pur ridotto ormai allo sfinimento fisico, riesce, grazie alla sua superiore intelligenza, e alla forza della sua incrollabile fede, a carpire e a utilizzare la stessa arma magica che i seguaci di Dagon hanno utilizzato contro di lui, per annientare i suoi persecutori, Dalila compresa.

Al pianoforte il maestro Atsuko Nieda

A dar voce e pathos ai personaggi ci saranno il mezzosoprano Jae Hee Kim nel ruolo di Dalila, il tenore Antonio Signorello in quello di Samson, il baritono Ju Young Lee e l’attore Francesco Rumi nei panni rispettivamente di Un Vieillard Hébreu e Le Grand-Prêtre. Il popolo degli ebrei sarà interpretato dal Coro Cabiate Armonia e la Danza delle Sacerdotesse di Dagon dai ballerini Cristina Carletti e Giuseppe Zoia. La compagine sarà guidata da Atsuko Nieda, maestro concertatore al pianoforte. Il costo dell’ingresso allo spettacolo, con aperitivo, al Museo del Tessile è di 10 euro: per le prenotazioni è possibile contattare via e-mail l’indirizzo laponchielli@gmail.com o via WhatsApp il numero 375/7439521.

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