Busto si tinge di “Rosa alchemico”: la fiber art di Miniartextil al Tessile e in 49 negozi

BUSTO ARSIZIO – Torna Miniartextil, per la quarta volta a Busto Arsizio, e colora la città di rosa, “Rosa alchemico”. Questo il titolo della mostra di fiber art che prenderà il via sabato 6 maggio alle 18.30 al museo del Tessile, ma che sta già contagiando la città con il colore rosa in varie nuances sui drappi delle industrie tessili del territorio esposti su molti edifici pubblici e privati. «Una mostra internazionale che ci rende orgogliosi, ma è anche di più – fa notare la vicesindaco e assessore alla cultura e allo sviluppo economico Manuela Maffioli – è anche un modo per riproporre il linguaggio più profondo della nostra comunità, quello del tessile, attraverso il metalinguaggio dell’arte».

L’edizione 2023

Dal 6 maggio all’11 giugno torna in città Miniartextil, la mostra di fiber art promossa e organizzata dall’associazione Arte&Arte in collaborazione con l’amministrazione comunale. Quella che verrà riproposta nelle sale gemelle del Museo del Tessile sarà l’ultima tappa dell’edizione numero 31 della rassegna nata a Como nel 1991 per volontà di Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro, oggi un punto di riferimento internazionale e unica rassegna di fiber art a cadenza annuale a livello internazionale.

Rosa alchemico

«Il tema “Rosa alchemico” – spiega Mimmo Totaro – trasmette un’idea di libertà che, unita al concetto di alchimia, appare perfetta per concepire nuove idee». Dietro al “fil rouge” (o rosa) saranno esposti 54 minitessili e 8 grandi opere di fiber art di alcuni degli artisti più importanti del settore, tra cui Teresa Antignani, Gabriella Benedini, Raul Gabriel, Veronica Bisesti, Ruben Montini, Jaime Poblete, Emma Talbot e Hideho Tanaka. Opere di fiber art di Kela Cremaschi saranno esposte anche nella sede dello studio legale A&A di via Cellini, in una personale intitolata “Nella rete del nostro tempo” con vernissage giovedì 18 maggio alle 18.30, mentre il Museo del Tessile, al secondo piano, proporrà la mostra collaterale “Rosa. Quando la chimica diventa poesia“, un’esposizione di campionari e prove di tintura sul tema del rosa, con la consulenza di Luigi Giavini e la collaborazione delle tintorie Sandroni e Vago, che «darà – spiega la conservatrice del Museo Erika Montedoro – uno spaccato sulla storia e l’evoluzione tecnica e del gusto nelle nostre aziende tessili e di tintura».

Il “fuori-Miniartextil”

E se lo scorso anno la mostra di fiber art aveva “conquistato” le piazze con una serie di installazioni dell’artista Daniela Frongia, stavolta invece per l’edizione 2023 i “minitessili” verranno esposti nei negozi della città, 49 punti vendita che hanno raccolto l’invito di Confcommercio-Ascom, attraverso Duc, comitato commercianti centro e associazione commercianti di Sacconago, e che animeranno anche un concorso a premi per chi certificherà la visita nei negozi (con 15 timbri, di cui almeno tre nei quartieri, su un “passaporto” che permetterà al primo “visitatore seriale”, purché spenda almeno 15 euro complessivi nei negozi, di vincere uno smartbox a tema culturale) ma anche quello che Emanuele Gambertoglio di Ascom definisce come una sorta di “fuorisalone” con sette eventi in rosa tra cene, aperitivi e merende in altrettanti pubblici esercizi (ma anche un centro stampa) della città.

Busto in rosa

Ma il “Rosa alchemico” di Miniartextil si sta già allargando alla città, grazie ai drappi rosa donati dalle aziende del territorio (Beppetex, Tessilidea, Manifattura de Bernardi e Tintoria C. Sandroni & C), appesi alle finestre di palazzo Gilardoni e altri edifici pubblici e privati, sull’onda dell’hashtag #thinkingpink, mentre per accompagnare l’inizio della mostra saranno illuminati di rosa alcuni edifici pubblici, la fontana di piazza Garibaldi e la magnolia della rotatoria del Tribunale.

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