Busto, uffici comunali chiusi all’ora di pranzo: «Rimettete l’orario continuato»

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BUSTO ARSIZIO – “Riaprite gli uffici nella pausa pranzo”. A chiedere il ritorno dell’orario continuato, in alcuni giorni della settimana, per alcuni uffici di Palazzo Gilardoni, sono i cittadini, soprattutto quelli che lavorano e che in questo modo si sono visti chiudere una finestra temporale cruciale per sbrigare le questioni burocratiche.

I cambi sotto critica

Non si può parlare certo di rivoluzione. Semmai di qualche modifica di orario. Che non ha coinvolto nemmeno tutti gli uffici comunali. Anzi, in alcuni casi il taglio delle aperture si è limitato a 30 minuti. Eppure le nuove indicazioni stanno creando qualche disagio di troppo ai bustocchi che hanno la necessità di usufruire degli sportelli. E che devono fare i salti mortali per conciliare anche i tempi di lavoro. A lasciare più perplessi è stato il taglio delle aperture durante la pausa pranzo. Come per esempio al Protocollo. Che prima applicava l’orario continuato al mercoledì, mentre ora nel medesimo giorno settimanale gli sportelli ricevono il pubblico dalle 14.30 alle 16.30. Vero è che l’ufficio è aperto una mattina in più rispetto a prima (il venerdì). Ma per chi lavora l’orario non è facilmente accessibile, ovvero dalle 9 alle 12. A far discutere sono anche gli orari dell’ufficio dedicato all’Edilizia privata. Ma non tanto quelli di apertura, rimasti inalterati. Bensì quelli per prenotare un appuntamento. Che si può fare solo negli orari di ricevimento del pubblico, poiché, a uffici chiusi al pubblico, ma con personale in servizio, nessuno risponde.

Il sabato cancellato e la sorpresa dell’assessore

Anche l’eliminazione del continuato al mercoledì e della chiusura al sabato mattina dell’ufficio di polizia locale ha creato malumori. E un po’ di sorpresa anche nell’assessore al Personale Alessandro Chiesa. Il quale ha spiegato che «le modifiche di orario apportate sono state fatte sulla base dei questionari sottoposti all’utenza, ma anche su una serie di analisi delle problematiche riscontrare. L’esigenza era quella di conciliare le esigenze dei cittadini, ma anche la necessità di svolgere l’attività di back office, che con gli sportelli aperti, per forza di cose veniva trascurata». E sugli orari della polizia locale, che di fatto si sono adeguati a quelli degli altri uffici comunali, Chiesa non nasconde la sua sorpresa: «Il dirigente può dare disposizioni su come organizzare lavoro e orari d’ufficio. Anche se del caso specifico l’ho appena saputo. E nei prossimi giorni ne parlerò con il Comandante. E’ anche vero che gli orari di apertura al pubblico non venivano modificati da moltissimo tempo e che siamo ancora nella fase di studio e messa a punto delle scelte fatte. Stiamo monitorando la situazione e se vi sarà la necessità faremo ulteriori modifiche migliorative». L’assessore poi spiega che «Le modifiche hanno anche permesso di smaltire il lavoro arretrato di back office che si era nel frattempo accumulato». Insomma ottimizzare i tempi, ma anche il lavoro da svolgere. Questo l’obiettivo.

Più elasticità e ascolto dei cittadini

La questione degli orari era già stata affrontata nell’ultimo consiglio, durante il quale qualche dubbio a proposito era già stato espresso dai banchi delle opposizioni per voce della consigliera Pd Cinzia Berutti. Argomento ripreso in questi giorni anche dal capogruppo di Busto al centro Laura Alba, la quale ha raccolto «una serie di lamentale da parte dei cittadini. E’ vero che le modifiche fatte non sono di grande entità, ma hi lavora spesso ha i tempi davvero tirati e l’eliminazione di alcune fasce orarie crea più di un disagio. A palazzo Gilardoni, ma anche nell’ufficio anagrafe distaccato di Borsano, che rimane sempre aperto un giorno la settimana, ma con un taglio di mezz’ora sull’orario».

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