Carminati (Confindustria): «Sviluppo di Malpensa fermato da un uccellino»

legnano assemblea confindustria altomilanese carminati

LEGNANO – «Siamo come un coro ben intonato che, invece di cantare insieme, sussurra sottovoce in maniera disorganizzata. Il risultato è che il messaggio non arriva forte e chiaro come dovrebbe. Non possiamo lamentarci poi se ci dicono che l’ampliamento dell’area cargo di Malpensa, vero hub delle merci italiane, è stato bloccato perché habitat di una rara specie di uccellino». È uno dei passaggi del discorso di Maurizio Carminati alla sua prima assemblea generale di Confindustria Alto Milanese da presidente oggi, giovedì 23 novembre, al Teatro Tirinnanzi di Legnano (nella foto).

L’assemblea si è svolta con la conduzione di Federica Simonetto, presidente del gruppo Giovani imprenditori, davanti a una platea di imprenditori, autorità e studenti delle classi quinte superiori degli istituti scolastici del territorio. In apertura il ricordo di Gianni Mainini, già presidente del sodalizio e sindaco di Inveruno, scomparso lo scorso agosto.

Il nodo della formazione

Sotto lo slogan “Call to action. Mettiamoci in gioco!” Carminati ha incentrato il suo discorso in particolare sulla formazione, «un tema che sta diventando sempre più critico, soprattutto nell’ambito tecnico. Le imprese non solo trovano personale impreparato, ma fanno fatica a trovare qualcuno a cui interessano le discipline tecniche. Presi dalla disperazione stiamo assumendo anche personale incapace, con la determinazione di formarlo nelle nostre aziende, talvolta illudendoci di farcela.

«Gli insegnanti – ha poi esortato il numero 1 della Confindustria del territorio – devono poter esercitare un mestiere basato sull’autorità e sull’autorevolezza, perché preparati e competenti. Un’autorità che deve permettere loro di punire i ragazzi, a prescindere dalle minacce dei loro genitori. Chiudo il capitolo scuola con un’altra richiesta: l’adeguamento dei piani di studio, fermi da decenni».

«Dagli imprenditori più impegno per il territorio»

Come soluzione, Carminati ha indicato «una task force di imprenditori» per «intervenire in aiuto alla scuola nella formazione, andando a insegnare ciò di cui le aziende necessitano, supportando le decisioni sui piani di studio, parlando ai ragazzi per aiutarli nell’orientamento, portando gli esempi virtuosi che esistono nelle nostre aziende e aiutando, se lo desiderano, i docenti nell’aggiornamento».

Più in generale, ha auspicato di «offrire un po’ del nostro tempo e della nostra esperienza per aiutare le amministrazioni comunali nella stesura delle politiche di sviluppo locale industriale, urbanistico e sociale» citando il costo delle abitazioni, gli asili nido, la promozione della manifattura.

Bonomi: «Serve capacità critica»

In chiusura, il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi, a dialogo con il vicedirettore di Radio24 Sebastiano Barisoni (qui sopra), ha osservato: «Ho visto 14 ministri che hanno fatto 14 riforme della scuola, riforme che sono cambiate prima di vederne gli effetti. Intanto in Germania, la prima manifattura d’Europa, ci sono 900.000 iscritti a percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) e da noi, che siamo secondi, appena 20.000.

«L’Italia è uscita da ogni crisi sempre più debole. Gli altri Paesi hanno la capacità di rigenerarsi e noi no, perché abbiamo perso i valori del merito e della responsabilità. Stiamo vivendo un mondo in grande trasformazione, l’importante è valutare in maniera critica che cosa sta succedendo. È vero che i giovani oggi sono pochi, sempre meno, dei “panda”, ma alle nostre porte stanno arrivando da altre parti del mondo. E poi serve un’analisi critica anche sulla sostenibilità ambientale: tutti abbiamo un cellulare, ma non pensiamo che ogni giorno in Congo 400.000 bambini scavano per ricavare il litio delle batterie. Sappiamo davvero di che cosa parliamo quando ci riferiamo alla sostenibilità? L’auto elettrica è il paradigma del cane che si morde la coda. Servono enormi investimenti nella ricerca – ha aggiunto Bonomi – e qui l’industria è la soluzione, non il problema».

LEGGI ANCHE:

legnano assemblea confindustria altomilanese – MALPENSA24