Busto 81, Gorrasi: «Nessun finanziamento illecito: 80 giorni di domiciliari ingiusti»

Carmine gorrasi processo sentenza

BUSTO ARSIZIO – Assolto per i reati di falsa fatturazione e finanziamento illecito del partito Forza Italia, condannato quale coimputato insieme all’eurodeputata Lara Comi (e altri) per un reato di truffa all’Unione europea. Questo il verdetto espresso ieri, 2 ottobre, dai giudici del tribunale di Milano per Carmine Gorrasi (nella foto in alto è il primo a sinistra, durante la lettura della sentenza), coordinatore provinciale di Forza Italia quando a maggio 2019 il terremoto politico-giudiziario “Mensa dei poveri” decapitò il sistema di potere creato da Nino Caianiello a Varese e Milano.  

Assoluzione e condanna

E’ lui stesso, all’indomani della sentenza di primo grado, ad affidare i suoi pensieri a un breve post su Instagram, partendo dall’assoluzione – così come per l’ex consigliere regionale Angelo Palumbo – per i reati di falsa fatturazione e finanziamento illecito al partito.«Ebbe torto la Procura sull’Asd Busto 81: mai utilizzato per scopi diversi dal calcio», dice. «Era la cosa cui tenevo di più. «Per questi reati, per cui sono stato assolto, fui costretto a 80 giorni di domiciliari, ingiustamente».
In merito invece al filone Comi, per il quale è stato condannato a 2 anni, pena sospesa, Gorrasi annuncia che farà ricorso in appello: «Dimostrerò la mia completa estraneità anche in questo caso».

La partita non è finita 

L’ex politico bustocco assicura che «la partita non è finita e non finirà cosi», prima di scagliarsi contro alcuni giornali («Non una parola sulle mie due assoluzioni, solo un titolo che passa un’ informazione parziale e distorta: male male) e di contro ringraziare Malpensa24 e Varese News «per la puntualità e le informazioni corrette».

Carmine gorrasi processo sentenza – MALPENSA24