La Soprintendenza mette il vincolo: il Masterplan non può demolire Cascina Malpensa

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MALPENSA – Cascina Malpensa non si può abbattere. Il Segretariato regionale per la Lombardia del ministero della Cultura ha posto il vincolo per il luogo in cui è nata l’aviazione italiana. Le mire espansionistiche dell’aeroporto devono fare i conti con la storia: il Masterplan 2035 prevedeva la demolizione dello storico immobile a ridosso delle piste per consentire l’ampliamento dei piazzali aeromobili. Ma la Soprintendenza ha detto no

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Interesse culturale  

Nel documento firmato dal presidente della Commissione regionale per il patrimonio culturale Francesca Furst viene dichiarato «l’interesse culturale, ai sensi dell’articolo 10 – commi 1 e 4 – lettera L e dell’articolo 12 del Codice, dell’immobile denominato Cascina Malpensa detta anche Cascina Radetzky, sito in Somma Lombardo, via Case Nuove, che rimane quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela».

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Somma esulta 

La notizia viene colta con soddisfazione dalla politica sommese che nei mesi si scorsi si era esposta pubblicamente in modo bipartisan per la salvaguardia del luogo in cui il 27 maggio 1910 spiccò il volo il CA1 di Gianni Caproni. «È un’ottima notizia per l’intorno aeroportuale di Malpensa, e soprattutto per la politica sommese», dice l’ex sindaco di centrodestra, Guido Colombo. «Mi auguro che, con il più ampio spettro delle forze politiche rappresentate in consiglio comunale, si possa definire un progetto di valorizzazione che assicuri alla Cascina stessa le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica, con nuovi valori paesaggistici, seppur integrati in un contesto aeroportuale. E’ una sfida di condivisione progettuale interessantissima e culturalmente stimolante, che deve essere avviata con la supervisione della Soprintendenza e con il partenariato di Sea ma che, partendo da una ipotesi di riuso che Somma dovrà proporre, porterà a stabilire risorse, strutture, reti e competenze tecniche, per questo bene di memoria storica nelle cui mura si è avverato il sogno principe dell’uomo: il volo». 

Dello stesso avviso l’attuale primo cittadino Stefano Bellaria, di centrosinistra: «Siamo felici che Cascina Malpensa venga considerata come un patrimonio da conservare, e non più come una struttura obsoleta da abbattere. Così come la Sea nel 2018 ha restaurato il cippo davanti al Terminal 2 che celebra i primi passi di Malpensa (1948) per opera di un gruppo di industriali bustocchi, ci auguriamo che ora voglia aprire un dialogo per la valorizzazione del luogo in cui è nata l’aviazione italiana. Noi siamo pronti a confrontarci». 

Cascina malpensa soprintendenza vincolo – MALPENSA24