Caso derivati Mps, tutti assolti in Appello

mensa poveri comi arresti

MILANO – Si è concluso con un’assoluzione il processo “Mps”, incentrato su operazioni finanziarie ritenute sospette e, relativamente i capi di imputazione, necessarie a coprire la debacle provocata dall’acquisizione di Banca Antonveneta. Le accuse erano a vario titolo per manipolazione del mercato, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo all’autorità di vigilanza. La Corte d’Appello di Milano ha difatti ribaltato le sentenze di primo grado e assolto Giuseppe Mussari (in primo grado condannato a sette anni e sei mesi) ex presidente del colosso senese, Antonio Vigni, ex amministratore delegato di Deutsche Bank Ag, e tutti gli altri imputati. Assoluzione anche per due società di Nomura e Deutsche, unitamente agli altri otto manager e dipendenti coinvolti nelle indagini.

L’inchiesta è stata aperta dopo l’invio, da parte delle Procura di Siena, di alcuni atti per competenza territoriale a Milano, finiti sul tavolo dei pm Mauro Clerici, Stefano Civardi e Giordano Baggio, contenenti documenti sui derivati sottoscritti con la tedesca Deutsche e la giapponese Noruma, collegate all’acquisto di Antonveneta. Secondo l’accusa, tale acquisizione generò ingenti perdite, che i manager finiti a processo avrebbero tentato di coprire con queste operazioni, in modo da “ingannare i soci e il pubblico”, e “conseguire per sé e per altri un ingiusto profitto”, come scritto nero su bianco sui capi di imputazione, ed emersi attraverso l’analisi di comunicazioni sociali e informazioni nascoste sulla situazione patrimoniale di Mps. L’assoluzione ha però dato un colpo di spugna alle accuse. Non solo, la Corte ha anche disposto la revoca della confisca di un patrimonio pari a circa 150 milioni di euro.

milano assoluzione mps – MALPENSA24