Centro Alzheimer, Casorate Aperta: «Chi vota ne risponderà». Cassani: «Teatrino»

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CASORATE SEMPIONE – La maggioranza fa fronte unito e vota a favore. La minoranza prende le distanze e in segno di protesta lascia l’aula. Il Centro Alzheimer passa in consiglio comunale a Casorate Sempione. Ma aldilà dei tecnicismi, è emerso – una conferma, di fatto – come le forze politiche siano distanti tra loro sul progetto. Se infatti il sindaco Dimitri Cassani, a nome dell’amministrazione, non ha dubbi («sono certo della correttezza della delibera»), dal fronte di Casorate Aperta c’è tutt’altro che entusiasmo: «I consiglieri che partecipano alla votazione sono responsabili e chiamati a rispondere di qualsiasi possibile conseguenza».

Il piano e le osservazioni

L’atto finale, dopo oltre quattro anni d’attesa, apre la strada ai lavori che porteranno alla realizzazione del progetto per accogliere persone affette da decadimento cognitivo. Lo ha presentato nel dettaglio l’assessore all’Urbanistica, Andrea Tomasini. Illustrando il villaggio che sarà dotato di cinque cantou (una sorta di appartemento) connessi tra loro da una piazza coperta, oltre a una struttura speciale. Ma anche alloggi protetti e locali destinati ai servizi sanitari, con un ufficio all’ingresso e la reception. E ancora: un esercizio commerciale, un ampio parco e parcheggi. Fino alla pista ciclopedonale.

In aula sono state presentate otto osservazioni. Due di Arpa, che sono state accolte. Due da un privato, respinte. E quattro dall’opposizione, che hanno ricevuto il voto contrario della maggioranza perché ritenute «non pertinenti alla variante urbanistica», ha precisato il primo cittadino.

«Una grande responsabilità»

La minoranza lascia l’aula

A creare dibattito, però, è stata la questione politica. La variante non convince Casorate Aperta, che ha ribadito la sua posizione. «Le nostre osservazioni non hanno mai voluto essere ostative», ha precisato la capogruppo Martina Grasso. «Erano indicazioni, anche per la tutela dell’ente, visto che le criticità da noi rilevate possono avere conseguenze sull’effettivo insediamento e sulle responsabilità-onerosità connesse. Sono state ignorate e respinte». La variante viene approvata per una struttura socio-sanitaria, ha ricordato. Aggiungendo che «l’atto unilaterale riporta una dicitura diversa da quella approvata, incompatibile con la destinazione». Da qui, la decisione di abbandonare la seduta: «I consiglieri che partecipano al voto sono responsabili e chiamati a rispondere di qualsiasi possibile conseguenza fino a 5 anni dopo la fine del loro mandato. Si assume una grande responsabilità, per una variante che avrebbe dovuto prevedere l’aggiornamento della zonizzazione acustica su una condizione che non consentirebbe l’alloggiamento di una struttura di questo genere». Inoltre «dando tutto per fatto e approvato prima di andare al voto, è stato dimostrato quanto poco venga tenuto in considerazione il consiglio comunale. Mancando di rispetto a tutti i cittadini».

Nessun dubbio

Dal fronte della maggioranza: «Prendiamo atto», ha detto Cassani. «Quella della minoranza è sembrata una minaccia, nemmeno tanto velata, nei confronti di chi vota: io sono certo della correttezza della delibera così come viene proposta». Il motivo: «Perché è trascorso tanto tempo, è stata valutata da un’infinità di persone. Soprattutto sotto l’aspetto formale e legale dall’avvocato di fiducia dell’amministrazione comunale». Ecco perché «non ho alcun dubbio nel portare all’approvazione del consiglio questa variante di piano». E ha concluso così: «Dispiace ricordare che, votando in maniera contraria, i consiglieri sarebbero ritenuti responsabili di nulla. Perché solo il voto a favore o l’astensione portano a rispondere di un’eventuale causa: potevano anche evitare il teatro».

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