Casorate, Centro Alzheimer all’atto finale dopo 4 anni. «Un sogno che si avvera»

Casorate Centro Alzheimer sindaco

CASORATE SEMPIONE – «A volte i sogni si avverano». Lo dice il sindaco Dimitri Cassani. E il suo sogno è la realizzazione del tanto atteso Centro Alzheimer di Casorate Sempione. Dopo oltre quattro anni, da quando per la prima volta fu annunciato il progetto, è finalmente arrivato il momento di concludere l’iter amministrativo con il passaggio in consiglio comunale, previsto per lunedì 24 ottobre. Da qui, si potrà dare il via al cantiere, che secondo le stime sarà «a metà novembre», anticipa il primo cittadino.

Un nuovo giorno

Per Cassani «è l’alba di un nuovo giorno, la nostra Casorate sarà un paese diverso e, sono certo, un paese migliore». Era maggio del 2018 quando il piano venne presentato, in sala consiliare, ai cittadini. Un progetto «avveniristico: unico in Italia nel suo genere, che fin da subito mi ha affascinato e in cui ho fermamente creduto». Si tratta di un’opera privata «con un’alta valenza sociale e rivolta a persone con disabilità cognitive – ricorda – che attraverso questo tipo di struttura sperimentale potranno vivere in modo diverso la loro condizione».

I ritardi e l’ultimo step

Negli anni i ritardi si sono accumulati, è innegabile. Oltre quattro anni è «un tempo lunghissimo, in cui è successo di tutto: una crisi economica accompagnata a una pandemia e il rinnovo dell’amministrazione. Eppure ci abbiamo sempre creduto, portando avanti le nostre idee con tenacia e determinazione, nonostante la speculazione politica di chi ci ha da sempre contrastato». Ora cosa succederà? «Siamo all’atto finale. Con la convocazione del consiglio comunale il procedimento vedrà la conclusione dell’iter amministrativo, ovviamente non prima dell’analisi e discussione delle osservazioni presentate, con conseguente votazione». Ma, aggiunge, «siamo sul rettilineo finale e possiamo vedere la linea del traguardo».

I ringraziamenti

Da qui, i ringraziamenti del sindaco rivolti «ai nostri uffici e all’assessore competente Andrea Tomasini». Ma anche «all’avvocato che ci ha affiancato per garantire la massima trasparenza e regolarità di tutti i passaggi». Fino al proponente, ovvero la Fondazione Melo Onlus «che ha avuto la pazienza di attendere un tempo così lungo».

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