Ferrovia di Malpensa, protesta a Casorate dei No Rail. Il sindaco: «Denuncio tutti»

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CASORATE SEMPIONE – La minoranza si alza ed abbandona la seduta. Il comitato “Salviamo la brughiera” entra ed espone uno striscione di protesta sul progetto ferroviario per unire Gallarate e il terminal 2 di Malpensa. Sono bastati meno di cinque minuti in consiglio comunale a Casorate Sempione per unire due polemiche. E la «possibilità di valutare se ci sono gli estremi per una denuncia», ha precisato il sindaco Dimitri Cassani.

La minoranza lascia l’aula

All’inizio del consiglio comunale, una comunicazione di Casorate Aperta per sottolineare «l’atteggiamento di grave mancanza di rispetto dell’amministrazione nei nostri confronti e nei confronti di chi ci ha votato». Ma anche – tra gli altri temi – per rimarcare la proposta di convocare un consiglio comunale e discutere del ricorso al Consiglio di Stato come ultimo tentativo per impedire la posa dei binari nella brughiera. Un intervento interrotto sul nascere dal primo cittadino perché ritenuto «un comunicato politico», ha sottolineato Cassani. Riconducibile a «una mozione o a un’interrogazione».

Questa la nota dei civici d’opposizione:

L’atteggiamento dell’amministrazione nei nostri confronti e nei confronti di chi ci ha votato è di grave mancanza di rispetto. Ci state volontariamente impedendo di svolgere il compito per il quale siamo stati eletti. Perché si, anche noi siamo qui perché siamo stati eletti. Continuare a rimarcare le percentuali con cui avete vinto non è altro che, di nuovo, una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i cittadini.
Per tre volte abbiamo chiesto che fosse convocato un consiglio comunale per discutere del ricorso al consiglio di stato contro la nuova bretella ferroviaria, argomento importantissimo che riguarda la collettività, che ritenete di poter liquidare con una semplice comunicazione all’inizio del precedente consiglio comunale e quindi priva di confronto, infatti per due volte ci è stato rifiutato per esplicita volontà del sindaco, la terza volta siamo stati addirittura ignorati. Si ricorda che la convocazione del consiglio comunale è stabilita dal regolamento, che da diritto di iniziativa anche ai consiglieri di minoranza. Qualcuno ha parlato di strumentalizzazioni politiche, se anche fosse, e così non è, sta di fatto che quello che ci viene negato è un nostro sacrosanto diritto.
Siamo senza segretario da gennaio e così ogni argomento di discussione è una costante rincorsa, così come evidenziato dall’aggiunta in extremis di un documento raffazzonato che viene portato all’assemblea il giorno prima della scadenza della proroga per la sua presentazione. E il progetto, lo diciamo perché eravamo presenti alla commissione, è veramente approssimativo, per quanto ancora in evoluzione. Quando abbiamo presentato la mozione per accedere ai fondi, il 13 gennaio, e finalmente l’abbiamo discussa nel primo consiglio comunale dell’anno, il 31 marzo, ci avete detto che ci stavate già pensando voi, al punto da respingere la nostra mozione, adducendo ad un lavoro pregresso e già avanzato in tal senso. Quello che abbiamo visto non solo è lontano anni luce da quanto dichiarato, al punto da sembrare una presa in giro, ma portarlo qui, stasera, senza averci fornito per tempo i documenti, come anche l’aggiunta di altri due punti molto importanti soltanto un giorno prima della seduta, ci costringe a sottolineare per l’ennesima volta quanto questa amministrazione sia completamente priva di visione, trasparenza, comunicazione. Per tutto ciò espresso, in questo preciso momento, (ci riserviamo di) abbandoniamo la seduta.

La protesta del comitato

La ferrovia è un tema particolarmente sentito a Casorate, perché il 90% del tracciato verrebbe realizzato nei suoi boschi. La posizione degli ambientalisti è sempre stata decisamente contraria alla posa dei binari. Subito dopo l’uscita dall’aula della minoranza, alcuni membri del comitato “Salviamo la brughiera” hanno esposto uno striscione. Un segno di protesta per «ribadire che il comitato c’è e cercherà ogni strada possibile per fermare questo inutile sperpero di denaro pubblico, depauperamento ambientale e peggioramento delle condizioni di vita e sanitarie di tutti», scrivono in una comunicazione i No Rail. Oltre che per ribadire che «non c’è stato nessun cenno da parte dell’amministrazione comunale riguardo la richiesta di valutare il ricorso al Consiglio di Stato e altre eventuali iniziative per la tutela del territorio».

Si valuta la denuncia

Un gesto, quello del comitato, maldigerito dal primo cittadino. Che ha chiesto agli ambientalisti di abbandonare l’aula. Anche ricorrendo a un intervento da parte delle forze dell’ordine, se necessario. Non solo: «Visto che è stata interrotta la seduta – ha detto – mi permetto di valutare, anche in base al regolamento, se ci sono gli estremi per una denuncia nei confronti di chi ha compiuto questo gesto. I soggetti sono stati identificati».

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