CASSANO MAGNAGO – Leonardo, Bernardo, Achille, Inara Akethaya de Silva, Leon Steven, Martina. Sono già sei i nuovi nati a Cassano Magnago da inizio anno. A renderlo noto è il sindaco Nicola Poliseno, che coglie l’occasione per dare una panoramica della natalità in città dal 2019 a oggi. Considerando, ovviamente, l’emergenza sanitaria che ha provato a mettere il bastone fra le ruote a ogni aspetto della vita quotidiana. Anche sul trend di nascite. Ora, però, parlano i dati. E l’auspicio è che il numero di fiocchi di bimbi cassanesi appesi fuori dalle porte di casa possano di nuovo crescere. Lo dice chiaramente il primo cittadino: «Sono certo che anche nel 2022 si tornerà ad avere più speranza e quindi a mettere al mondo più bimbi».
Gli ultimi tre anni
Confrontando gli ultimi tre anni, dice Poliseno, «emergono delle considerazioni». A partire dal 2019, con un numero registrato di nuovi bimbi che arriva a 167, l’apice del ciclo preso in considerazione. Poi il 2020, che ha visto l’esplosione della pandemia: «Sicuramente è stato il momento peggiore, dove abbiamo notato un calo drastico delle nascite legato alla paura vissuta dalle famiglie». Ciò che però «rincuora» è il 2021: «Siamo tornati a crescere e non c’è stato un altro calo. Sono certo che anche per il 2022 si torni ad avere più speranza».
Scuole e famiglia a Cassano
Il sindaco, visto l’andamento, non lo nega: «Siamo ancora al di sotto del trend degli anni precedenti. Ma rimaniamo un Comune dove è bello vivere e dove si trovano servizi educativi di grande eccellenza». Il riferimento va, in particolare alle scuole: asilo nido, materna, elementari e medie. «Le famiglie di Cassano che mettono al mondo i bambini sanno che possono contare su tutti i servizi offerti. Scuole di grande qualità e dove c’è il principio della libera scelta, garantito dal sistema di convenzione che contraddistingue la nostra città dal resto del mondo». E ancora: «Indipendentemente dalle condizioni economiche, i genitori cassanesi hanno tutti le stesse possibilità di scegliere asili e materne alle stesse tariffe. Qui, dove non si sceglie la scuola in base alla tariffa ma in base alle esigenze personali, basate sulla fiducia o sull’esperienza familiare».