Sieco, Cassano fa melina sul rinnovo. L’ira dei Comuni minori

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Da sinistra: Paolo Trevisan, Barbara Carabelli, Clara Della Pozza, Silvano Martelozzo, Andrea Dell'Osto, Anna Pugliese

CASSANO MAGNAGO – Con Cassano Magnago «abbiamo un problema: non capiamo per quale motivo continui a tentennare, cerca di rimescolare le carte». Lo dice Silvano Martelozzo, primo cittadino di Castelseprio. Ma al suo fianco ci sono anche gli altri sindaci che fanno parte di Sieco per la gestione dei rifiuti. E tutti concordano: «Vogliamo chiarezza». Sì, perché Cassano non ha ancora rinnovato il contratto ormai scaduto e «a seguito di una riunione tecnica – la precisazione di Anna Puglise (Cairate) – è emerso che stanno valutando di affidarsi all’azienda per un solo anno». Con tutte le conseguenze del caso: è il socio di maggioranza e ha un peso decisamente non trascurabile, soprattutto ora che Castellanza è uscita. Ogni sua decisione può destabilizzare.

«La goccia che ha fatto traboccare il vaso»

Sei Comuni, rappresentati dai rispettivi sindaci. Nella meeting room di Sieco a Cassano questa mattina – 22 aprile – c’erano anche Barbara Carabelli (Carnago), Clara Dalla Pozza (Lonate Ceppino), Paolo Trevisan (Gazzada Schianno) e Andrea Dell’Osto (Brunello). Tutti sulla stessa linea: «La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’assenza di Cassano all’ufficio di coordinamento, indetto all’ultimo giorno utile, con la successiva assemblea. Si dovevano discutere problematiche importanti. Ma tutto è saltato», le parole di Martelozzo. L’affondo di Dalla Pozza: «Negli anni Sieco ha subito una trasformazione, trovando soluzioni e migliorando. Il fatto che Cassano non si sia presentata – né il sindaco, né chi è stato delegato a Siecoè una mancanza di educazione e di collaborazione».

Lo scenario

Centrale la questione del rinnovo di contratto. Lo ha spiegato – in qualità anche di tecnico – Anna Pugliese: «Il contratto di Cassano è scaduto al 31 dicembre 2023 ed è stata fatta una proroga fino al 31 marzo 2024. Oggi siamo al 22 aprile e non sappiamo che intenzioni abbiano». E ancora: «L’unica informazione è che – a seguito di una riunione fra Sieco, l’amministrazione comunale e un consulente esterno per la procedura dell’affidamento in house – è emerso che stanno valutando di affidarsi all’azienda per solo un anno». Insomma, «cambierebbe tutto lo scenario». Con conseguenze anche sugli altri Comuni che hanno già ricevuto il Pef del 2024-2025 elaborato su tutti gli enti locali e sui sette anni canonici. Vale a dire: altro tempo, costi maggiori e ripercussioni sui dipendenti (che sono 22 a Cassano). Tutti i dettagli nell’intervista sotto:

Sieco oggi

Premesso che Cassano sia libera di scegliere che strada percorrere, resta la richiesta esplicita degli altri Comuni soci: «Abbiamo necessità di una risposta. Ci vuole tempo rielaborare un Pef e andare in consiglio entro i termini di legge». A Cassano se ne discuterà già domani sera a Villa Oliva.
Anche perché i presenti in sala oggi hanno ribadito il loro interesse a continuare il percorso con Sieco. Una società «riorganizzata, ristrutturata e completamente autonoma». Che di fronte a quei disservizi che rientrano nel «quotidiano», reagisce con «una repentina risposta». Hanno parlato degli investimenti per il parco mezzi, oltre a dissipare i dubbi sui presunti debiti dell’azienda. Proprio Pugliese, ripercorrendo quanto già precisato in passato, ha ricordato lo stato di salute dell’azienda.

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