Cassano, i debiti di Sieco salgono a 6,1 milioni di euro

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CASSANO MAGNAGO – Alla fine del 2021, la cifra era di 4,9 milioni di euro. Ora è salita a 6,1 milioni. Crescono i debiti di Sieco, la società che gestisce i rifiuti a Cassano Magnago. Cifre riportate nel bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022, approvato prima dall’organo amministrativo (lo scorso 30 maggio) e poi a fine luglio dal collegio sindacale. Un consolidato che non tiene conto dei crediti esigibili e dei debiti pagati nel corso del primo semestre 2023 e che riducono notevolmente l’esposizione della società rilavata dal documento finanziario.

La questione debiti

La questione debiti di Sieco è stato motivo di ampie discussioni fra le forze politiche nell’ultimo anno. A partire dalle opposizioni, che hanno sottolineato diversi dubbi sullo stato economico della società socia al 31% del Comune di Cassano. Così come il sindaco Pietro Ottaviani aveva mostrato l’esigenza di fare chiarezza, in consiglio comunale a luglio 2022.
L’amministratore unico della società Fabio Giordani, inoltre, aveva già dato rassicurazioni in precedenza («Le preoccupazioni sono inesistenti: se avessi sentore sarei il primo a dirlo perché ne rispondo personalmente»). Mentre, a ottobre, era tornato in Commissione per dare dettagli su temi come le tariffe e i servizi. Senza tornare sui debiti. Argomento che invece è stato affrontato in consiglio comunale a novembre: l’assessore Luisa Savogin (Bilancio) aveva precisato che «ci sono stati 11 mesi durante i quali l’importo è diminuito, per i pagamenti verso i fornitori e nei confronti di Cms. I dettagli li vedremo coi prossimi bilanci. Ma sì, sono diminuiti». Oggi, però, la casella del “totale debiti” registra un aumento.

Tari, crediti e l’utile

Tra le voci analizzate spicca quella relativa alla Tari, che a partire dal 2024 sarà gestita dal Comune a Cassano. Nel documento, si legge che «è in corso un’analisi congiunta circa il trattamento contabile e giuridico dei crediti insoluti». E che «l’adeguamento al presumibile valore di realizzo è stato effettuato con lo stanziamento di un fondo svalutazione crediti per 880.135 euro complessivi, di cui 580mila di competenza dell’esercizio 2022». Un accantonamento necessario a copertura di eventuali crediti inesigibili (in soldoni, “bollette” Tari non pagate e non più recuperabili).
Il bilancio del 2022, in ogni caso, è stato chiuso con un utile di 88.920 euro (anche se inferiore rispetto ai 129.571 del 2021). Cifre che hanno portato il collegio sindacale a ritenere – dopo una serie di valutazioni – che «il bilancio d’esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della società al 31 dicembre 2022».

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