Centro federale del ghiaccio a Varese: Galimberti, Magrini e Vitiello scrivono a Fontana

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Da sinistra: Mauro Vitiello, Davide Galimberti e Marco Magrini

VARESE – Centro federale degli sport del ghiaccio: ora c’è anche una lettera che mette nero su bianco la richiesta ufficiale di candidatura della Città Giardino e che verrà consegnata nei prossimi giorni al governatore della Lombardia Attilio Fontana.

Lettera al governatore

A scrivere e sottoscrivere la missiva sono il sindaco di Varese Davide Galimberti, il presidente della Provincia Marco Magrini e il presidente di Camera di commercio Mauro Vitiello. Non solo, ma già martedì prossimo, 25 luglio, è stato convocato a Palazzo Estense il primo tavolo tecnico per iniziare a ragionare sulla progettazione della Coverciano del ghiaccio.

Gli spazi

La forza con la quale è stata annunciata la candidatura di Varese a ospitare il Centro federale degli sport del ghiaccio ha “gasato” l’intera città. Ne parla la politica, il mondo delle imprese, gli appassionati degli sport on ice. Ognuno mette in campo idee, riflessioni, suggerimenti, considerazioni. Un po’ come quando l’Italia si gioca il Mondiale: ci si sente tutti legittimati a dare la formazione ideale al Ct: bello perché c’è dibattito e confronto. Ma in realtà, chi sa davvero come vanno queste cose, svela una verità tanto semplice quanto disarmante: “In questo momento si sa davvero poco su cosa sia davvero necessario per dare vita al centro federale. Quindi è presto per parlare di ampliamento del palaghiaccio o altro. I dettagli verranno fuori nel momento in cui ci sarà il nome della città che lo ospiterà».

Il Polo “sotterraneo”

Quindi? Ippodromo o Fontanelle, ammesso che a vincere la sfida con Como sia Varese? Entrambe le location hanno punti di forza da far valere al momento della decisione. Ma se così sarà, significa che davvero ha vinto il sistema Varese. E chi pensa che la zona dell’Acinque Ice Area sia congestionata dal punto di vista della presenza di impianti sportivi (c’è il polo del tennis e ci sono le Bettole) è perché guarda solo sopra “il pelo” dell’asfalto. Insomma, niente pista nel bel mezzo dell’ippodromo qualora la decisione dovesse cadere sul comparto di via Albani. Piuttosto una struttura totalmente interrata sotto (una parte) delle Bettole.

«Esempi di impianti sportivi ricavati sotto terra non mancano. Ci sono piscine e il concetto di costruzione richiama quello dei parking interrati – racconta chi in testa forse ha più di un’idea su quel che potrebbe essere – tanto più che le due piste in aggiunta all’Ice Arena non richiedono spalti e una è quella dedicata al curling ed è di fatto una striscia». Insomma, quello varesino sarebbe un Centro federale a “zero” (o quasi zero) consumo di suolo. Ed è su questa linea che già dalla prima riunione tecnica a Palazzo Estense verrà seguita.

Intanto la candidatura trasversale di Varese pare stia creando molto nervosismo in quel di Como. E, qualcuno aggiunge, anche a Milano. Dove questa volta dovranno prendere atto che il sistema Varese ci crede e non sta mettendo in campo un capriccio. E pare che anche Matteo Salvini, dopo la sua visita alla festa di Arcisate, abbia dato l’ok per la città Giardino.

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