Il sindaco di Castellanza Cerini: «Palazzo ha in mente solo la Sagra del baccalà»

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CASTELLANZA – «Ma quale mancanza di democrazia – sbotta il sindaco Mirella Cerini – ma quali proposte scippate a Palazzo. Tra le tante, inutili, che ha fatto c’è anche il ripristino della Sagra del baccalà. Che proprio non abbiamo in mente di realizzare. Durante l’ultimo consiglio Palazzo ha superato il limite. Io sono uscita perché non tollero più attacchi personali e provocazioni. E come me anche la mia maggioranza. Compresi quelli che sono rimasti in aula. Le divisioni di maggioranza le vede solo Caputo».

Tutto d’un fiato. Mirella Cerini risponde in un sol colpo a Michele Palazzo e Romeo Caputo. I consiglieri che dopo il consiglio l’hanno messa sotto accusa poiché poco democratica e insinuato il dubbio di spaccature anche in maggioranza. Ma andiamo con ordine poiché oltre al sindaco, a difendere la linea di partecipiamo, sono intervenuti anche il vicesindaco Cristina Borroni e il capogruppo di Partecipiamo Luigi Croci.

Il sindaco non fa un passo indietro: «Sono uscita dall’ultimo consiglio poiché ormai ho perso la speranza. Con alcuni consiglieri è impossibile ragionare in modo costruttivo. Con i miei assessori e consiglieri le abbiamo provate tutte. Sono sconfortata. Se in consiglio c’è una persona poco democratica questa è Palazzo, riottoso alle regole al punto da non accettare neppure la spiegazione del segretario generale».

Alle parole di Caputo invece risponde la vice della Cerini, Cristina Borroni: «La maggioranza è spaccata solo nella fantasia di Caputo. E l’ultimo consiglio ha confermato che il consigliere, che è stato eletto con noi per poi dimettersi subito dopo che il sindaco ha nominato gli assessori, ci ha usato. Non c’è stata una volta in questi anni che abbia condiviso una scelta. Eppure il programma elettorale che stiamo portando avanti era anche il suo. Davvero incomprensibile».

E infine Luigi Croci, il capogruppo, che non parla di spaccature di maggioranza, «poiché non serve smentire ciò che non esiste», ma preferisce tornare sul metodo utilizzato dalle minoranze: «Se Palazzo e Caputo vogliono seminare zizzania hanno sbagliato metodo e indirizzo. Palazzo vuole fare del consiglio un bar Sport e ha svilito lo strumento delle interrogazioni e delle mozioni, oltre al fatto che ne ha presentate un numero esagerato togliendo di fatto la voce anche alle altre minoranze, con le quali invece, quando Palazzo è assente, si riesce a costruire un dialogo in consiglio».

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