La Cgil fa visita ai Miogni. «A Varese urge la costruzione di un nuovo carcere»

varese rivolta carcere miogni

VARESE – Una delegazione della Cgil ha fatto visita al carcere dei Miogni di Varese. Un’occasione in cui il sindacato ha voluto focalizzare alcune problematiche legate principalmente alla vetustà della struttura penitenziaria, risalente al tardo Ottocento, e alle carenze strutturali derivate dal mancato investimento di fondi ad hoc che limitano il lavoro della Polizia Penitenziaria nel garantire il proprio mandato istituzionale, quindi anche la sicurezza della struttura e contestualmente della cittadinanza.

La delegazione

La delegazione, che ha visitato la casa circondariale nella giornata del 23 giugno scorso, era composta dalla segretaria generale della Camera del Lavoro di Varese Stefania Filetti, dalla segretaria della Fp Cgil di Varese Gabriella Sierchio, dal coordinatore regionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria Calogero Lo Presti e dal dirigente locale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria del carcere di Varese Davide Alfredo Blasco.

Sicurezza interna ed esterna

L’aspetto più preoccupante secondo la Cgil è quello che riguarda la sicurezza sia interna che esterna del contesto carcerario, legato principalmente alla carenza strutturale del muro di cinta, «che cade, letteralmente, a pezzi, privo di ogni sistema di sicurezza come l’antintrusione e l’antiscavalcamento, insomma, un problema grave che riguarderebbe anche la sicurezza sociale dei cittadini di Varese», sottolineano dal sindacato ricordando l’evasione del febbraio scorso.

Il problema sovraffollamento

La struttura penitenziaria dei Miogni ha un sovraffollamento che si attesta sul 164%, con circa 87 detenuti presenti (dato variabile quotidianamente) su una capienza regolamentare di 53 posti «Così come tante altre strutture della Regione Lombardia – afferma il coordinatore regionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria Calogero Lo Presti – non rispetta l’articolo 27 della Costituzione per cui la pena deve tendere alla rieducazione del condannato ai fini del reinserimento sul tessuto sociale». La Cgil si appella agli organi istituzionali preposti nonché alla politica locale, regionale e nazionale, affinché nella città di Varese venga costruito un nuovo carcere.