In memoria di Vincenzo De Bernardi, presidente della sezione arbitri di Busto Arsizio e morto qualche giorno fa.
Vincenzo ci ha travolto con la sua repentina scomparsa e ancor di più ci stanno travolgendo gli emozionanti ricordi che molti condividono sui social o tramite organi di stampa.
Ho frequentato assiduamente Vincenzo per 4 anni durante la mia esperienza arbitrale dal 1992 al 1996 per poi condividere una stimata amicizia seppur saltuaria. Bastava incontrarsi ogni tanto per capire che non c’eravamo mai allontanati reciprocamente e dai ricordi che leggo sui social comprendo che non si è mai allontanato da tanti.
Forse non spetterebbe a me scrivere queste poche righe, non spetterebbe a me però sento che glielo devo, perché Vincenzo ha segnato positivamente la mia fase adolescenziale, una fase nella quale, si sa, ascoltare gli adulti è sempre difficile.
Queste poche righe forse, sono proprio il segno che dopo tanti anni ricordarsi degli atteggiamenti e degli insegnamenti di una persona significa che quella persona era veramente un uomo speciale, che lasciava il segno, Vincenzo insegnava senza saperlo e aiutava senza volerlo.
Ti voglio ricordare così: “Non potendo aiutare i giocatori a vincere, Vincenzo decise di aiutare i suoi arbitri a vincere”.
Vincenzo se n’è andato di colpo senza che gli manifestassimo il nostro affetto, senza che ci sdebitassimo con lui di tutto quello che ci ha regalato, senza che gli rendessimo personalmente il giusto onore e il giusto tributo.
Forse non è un caso che se ne sia andato via così, perché lui tutto ciò non lo avrebbe accettato, o meglio, lo avrebbe accettato, ma per lui era più importante dare che ricevere, non a parole ma coi fatti e coi gesti.
Oltre intitolargli qualcosa (lascio ad altri i ragionamenti del caso), se vogliamo che gli sforzi di Vincenzo non siano stati vani, toccherà senza retorica ad ognuno di noi comportarsi (se non sempre, almeno in talune occasioni) come faceva lui, sia con gli adolescenti sia tra di noi.
Abbiamo il diritto di sperare che il mondo dello Sport e il mondo educativo ci regalino figure come quella di Vincenzo.
CIAO PRES!
Francesco Attolini