Il ciclista della memoria fa ritorno a Varese. «Imparo la storia in bicicletta»

Al centro il ciclista della memoria Giovanni Bloisi, accolto al suo rientro a Varese

VARESE – Dopo i viaggi effettuati negli scorsi anni nell’Italia del nordovest questa volta ha ripercorso, ovviamente sempre in sella alla sua bicicletta, i luoghi delle stragi nazifasciste nell’Italia del nordest. Giovanni Bloisi, il ciclista della memoria, è tornato a casa dopo 27 giorni trascorsi in sella: ad accoglierlo questa mattina, lunedì 29 maggio, l’Anpi provinciale di Varese (nel video qui sotto la sua testimonianza).

Maglia rosa della libertà

La presidente provinciale Ester De Tomasi lo ha premiato con una speciale “maglia rosa della libertà e della resistenza” (nella foto sotto) e con un mazzo di fiori. Da parte di Bicipace invece una bandierina che porterà con sé nelle prossime avventure. Il viaggio appena terminato, da Milano a Trieste per un totale di 2000 km circa, è stato solo l’ultimo di una lunga serie. Nel 2013 il primo “viaggio della memoria”, con meta Mauthausen, Auschwitz e Birkenau, a cui sono seguiti altri tour in Europa. Da qualche anno il focus si è spostato sull’Italia: ora, completato il nord, la prossima meta sarà il centro, che potrebbe essere “spacchettato” in due parti visti i tanti luoghi da visitare. «Ma non ci ho ancora pensato nei dettagli», confessa Bloisi. Per ora si gode il meritato riposo dopo tanta fatica e tanta acqua presa: «Ha piovuto quasi tutti i giorni».

Gli incontri lungo il percorso

Meteo a parte è andato però tutto bene: lungo il percorso il ciclista della memoria ha incontrato tanti gruppi locali di Anpi e molte scuole e amministratori, con una media di 6-7 incontri al giorno. La scelta di maggio è stata dettata proprio dalla possibilità di raccontare alle scolaresche il suo progetto. «È stato un viaggio molto ricco di emozioni per le tante storie che ho scoperto che non conoscevo – ha detto – io la storia la sto studiando viaggiando in bicicletta: è qualcosa di unico. Oltre a ringraziare chi è morto per la libertà l’obiettivo è quello di far conoscere all’Italia intera storie poco conosciute».