E’ il nostro quinto compleanno: era la sera tra il 9 e il 10 maggio 2018 quando Malpensa24 entrò in scena nell’affollato panorama dell’informazione territoriale. Qualcuno ci considerò dei temerari e, addirittura, stabilì un termine alla nuova avventura editoriale: sei mesi di vita. A essere sinceri, se non temerari, un po’ avventati lo siamo stati, buttandoci nella mischia consapevoli dello scarso gradimento che avremmo ottenuto nella locale categoria degli scriba, perlomeno tra coloro che si ritenevano e ancora si ritengono i padroni delle notizie.
Rischi del mestiere, che abbiamo affrontato e, fino a prova contraria, superato grazie al gradimento che più conta: quello dei lettori. Non ci interessa rispondere a chi, malignando, ci giudicava un giornaletto. Per noi rispondono gli alti numeri dei contatti unici quotidiani, in costante aumento. Rispondono le attenzioni che ci riservano i diversi settori della società, a ogni livello. Risponde soprattutto la gente che ci chiama e, segnalandoci disservizi e problemi collettivi o privati, reclama il nostro intervento.
Non tocca a noi dire se siamo o no affidabili e, quindi, autorevoli. Di sicuro ci proviamo, tutti i giorni, su ogni notizia, su ogni fatto, storia o avvenimento. Facciamo selezione, evitando di riempire il giornale di ciarpame informativo funzionale ai clic. A volte capita che si sbagli, che qualcosa non funzioni, che la macchina s’inceppi per i più disparati motivi. Però ce la mettiamo tutta. Ce la mette tutta la squadra di professionisti, dai redattori agli opinionisti, che lavorano alla redazione online o alla Web Tv. Comparti che crescono e cresceranno ancora. Grazie alla passione e alla probità economica di un editore, Fabrizio Iseni, che ci vuole reattivi e pronti a cogliere le occasioni di sviluppo che ci vengono offerte. Un editore – non ci stancheremo mai di ripeterlo – che ci vuole soprattutto liberi; corretti e seri, ma affrancati dai maneggi e dai condizionamenti. Anche a costo di dispiacere a qualcuno abituato a considerare la stampa al proprio servizio o a chi, toccato in qualche nervo scoperto, alza la voce fino a intimidire con la minaccia di querele.
Libertà e pluralismo sono le cifre che vorremmo come segno distintivo da qui per i prossimi anni. Per tutto quello che sarà, per le sorprese che abbiamo in serbo fra qualche tempo, per l’impegno di ciascuno di noi affinché si possa offrire un servizio autentico, il più professionale possibile, a tutti voi, carissimi lettori, unici e veri giudici del nostro lavoro.