Modulabile e polifunzionale: ecco come sarà il nuovo Teatro Politeama di Varese

In primo piano il palco del nuovo Teatro Politeama, che sarà grande come quello dell'Arcimboldi di Milano

VARESE – Quasi 900 posti a sedere, con spazi modulabili e aree polifunzionali. Saranno queste le caratteristiche del nuovo Politeama di Varese, che sarà realizzato nell’ambito dell’accordo di programma che vede coinvolti Comune, Regione Lombardia, Provincia e Università dell’Insubria. Il progetto di fattibilità è stato illustrato stasera (venerdì 20 gennaio) dagli assessori Civati e Laforgia in una riunione congiunta delle commissioni 3 e 5 (lavori pubblici e cultura). Svelate le tavole e i primi rendering (nelle foto) di come apparirà il nuovo teatro cittadino. Ma è stato anche il momento per fare il punto sul modello gestionale su cui si sta ragionando.

Avranno questo aspetto platea e galleria

Il progetto di fattibilità

All’assessore ai lavori pubblici Andrea Civati il compito di entrare nel cuore del progetto di fattibilità che ha una firma portoghese. Un’idea sviluppata sulla base dei vincoli indicati dall’amministrazione. Il primo è relativo agli spazi esistenti che vengono mantenuti: il perimetro è quello del vecchio Politeama, a cui si aggiunge un’area che sarà ricavata demolendo i fabbricati limitrofi di proprietà comunale. Sorgerà lì la torre scenica, con in cima una terrazza pensata come area ricreativa con un bar e ristorante. L’altro vincolo era legato ai costi, con l’obiettivo di un progetto meno impattante rispetto all’opzione precedente stimata in 25 milioni. «Che con i costi dei materiali aumentati negli ultimi mesi sarebbero almeno 30 – specifica Civati – questa soluzione invece ha un quadro complessivo di 16 milioni e 800mila euro». Per quanto riguarda i tempi la progettazione definitiva ed esecutiva dovrebbe chiudersi nel 2023. A seguire i lavori che hanno una durata stimata in circa due anni.

Nella tavola spicca la novità della torre scenica

Struttura polivalente

Civati ha sottolineato come il nuovo Politeama sia una struttura pensata per poter ospitare più proposte, come prosa, lirica, concertistica e spettacoli musicali, ma anche manifestazioni congressuali ed eventi con un pubblico più ridotto. Uno spazio modulabile con 500 posti in platea e circa 350 in galleria. «Per le autorizzazioni dei Vigili del fuoco sotto i 500 posti ci sono dei costi, sopra questo limite ci sono costi superiori e questo precluderebbe l’accesso ad alcune associazioni». Sul numero totale di posti, meno di 900, Civati ha risposto alle perplessità mosse dai consiglieri di opposizione (l’attuale teatro di piazza Repubblica ne ha 1200) spiegando che si tratta di un numero in linea con i teatri di altre città delle dimensioni di Varese. Inoltre alla flessibilità degli spazi si aggiunge anche la presenza di due aree polivalenti nel seminterrato: sale sotto al palco che potranno ospitare associazioni per prove e produzioni. Ci sarà anche uno spazio con funzione di buca d’orchestra per allestimenti di tipo operistico.

La presentazione nella commissione congiunta (a sinistra l’assessore Civati)

Il modello gestionale

L’assessore alla cultura Enzo Laforgia ha invece sottolineato il percorso che l’amministrazione sta portando avanti in vista della decisione sul modello gestionale da attuare. Le ipotesi tra cui scegliere, per una scelta che sarà condivisa con la Regione, sono quattro: una gestione diretta da parte del Comune, l’affidamento ad un operatore privato in toto, la creazione di una fondazione di diritto pubblico con la partecipazione di privati e il mantenimento in capo all’amministrazione della titolarità del teatro. Tra queste l’assessore ha già in testa un’idea di massima. «Pensiamo che si potrebbe affidare a terzi la gestione delle funzioni tecniche (manutenzione, vigilanza, comunicazioni, ristorazione e direzione artistica) mentre manterremmo la funzione di indirizzo come amministrazione comunale». Il collegamento tra il Comune e la parte tecnica sarebbe garantito da un direttore generale: una figura di connessione nella persona di un dipendente dell’amministrazione comunale.

Nella tavola la pianta del teatro con gli spazi di platea e galleria

Piazza XX Settembre e il teatro attuale

«Questo progetto mi piace, soprattutto il tema della modulabilità degli spazi – ha osservato il consigliere leghista Matteo Bianchi – è positivo inoltre il fatto che la città si allarghi verso le stazioni, ma mi aspetto che ci sia da parte della giunta un impegno a ragionare in maniera complessiva su una riqualificazione del comparto di piazza XX Settembre su cui si affaccia il teatro». Rassicurazioni dall’assessore Civati: «Condivido il tema dell’integrazione con la piazza: interverremo con dei lavori nell’ambito del progetto delle stazioni. L’area davanti al teatro sarà pedonalizzata». Il consigliere Simone Longhini (Pdl) ha lanciato il tema della convivenza con l’attuale teatro, chiedendo se le due strutture sarebbero complementari. «Bisognerà vedere cosa ne pensa anche la proprietà – risponde Laforgia – nella convenzione siglata l’anno scorso abbiamo specificato che l’accordo rimane in essere finché non ci sarà il Politeama. Poi lì si aprirà la discussione e la valutazione con loro». Il possibile abbattimento in ogni caso sarà una scelta «che dovrà essere condivisa», ha aggiunto.

Il foyer con la vetrata aperta sulla piazza