Comune e Provincia di Varese “salgono” sul tram treno del Rotary club

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Le fermate del tram treno

VARESE – La volontà del territorio è forte e partecipata, e a questo si aggiunge anche l’interesse da parte di un fondo di investimento internazionale. Il progetto Tram Treno, che solo pochi mesi fa poteva sembrare un sogno, ora si fa molto più concreto. L’iniziativa, che punta a una rivoluzione della mobilità di Varese e dintorni, è stata al centro di un incontro online che ha voluto fare il punto della situazione della proposta.

Il Rotary lancia la sfida

Una serata (lunedì 19 aprile) che ha visto un’ampia platea di spettatori, con ben 120 persone collegate online. Ad introdurre il tema è stato Giovanni Arioli, presidente del comitato Tram Treno, nato in seno ai tre Rotary Club della città di Varese. Nel suo intervento Arioli ha annunciato l’importante novità dell’interesse sovranazionale che sta nascendo. «A novembre – ha detto – abbiamo avuto un contatto con un fondo internazionale, che abbiamo portato anche all’attenzione di Ferrovienord, in quanto proprietaria dell’infrastruttura maggiormente coinvolta in questo progetto». Un segnale concreto dell’attrattività della proposta, che ora guarda ai prossimi passaggi. «Se c’è interesse nelle istituzioni locali – ha rimarcato Arioli – pensiamo che il progetto debba passare alla valutazione e approfondimento da parte del livello istituzionale superiore, cioè la Regione».

L’interesse c’è

E gli enti locali hanno confermato il loro appoggio all’idea, a partire dal Comune di Varese. «Credo molto a questo intervento – ha detto il sindaco Davide Galimberti – e sono convinto che progetti come questo hanno la possibilità di trasformare significativamente altri elementi del tessuto produttivo ed economico. Abbiamo inserito questo intervento nel piano per il Recovery plan che abbiamo presentato a inizio anno».

Anche Laveno Mombello premia l’iniziativa promossa dai Rotary club. «Un’idea così non poteva che nascere dagli imprenditori – ha detto il sindaco Luca Santagostino – può essere una grande opportunità per un territorio come il nostro, in cui ci sono tante aree dismesse che potrebbero essere riqualificate». Sostegno al Tram Treno anche da parte della Provincia di Varese, con la consigliera delegata al trasporto pubblico locale Paola Reguzzoni che ha ricordato alcuni fondi europei a cui si potrebbe attingere per finanziare l’idea. «Penso che la Regione farà il suo e dovremo andare ad intercettare l’Europa, sia dal punto di vista pubblico che con qualche progetto pubblico-privato».

Gli investimenti

Sotto l’aspetto economico una stima dei costi è giunta dal presidente del comitato Giovanni Arioli. «Gli ordini di grandezza per un intervento di questo tipo sono intorno al centinaio di milioni per l’investimento industriale, cifra che raddoppia considerando gli interventi da attuare nei dintorni dell’infrastruttura, come collegamenti stradali e punti di interscambio». Tra i partecipanti alla serata anche il presidente della Camera di Commercio di Varese Fabio Lunghi. «Ben vengano queste idee, che hanno un ragionamento dietro e portano con sé vantaggi per tutto il territorio». Il progetto del Tram Treno consiste sostanzialmente in quattro linee guida. Innanzitutto la realizzazione di nove nuove fermate urbane a Varese sulle linee Ffss e Fnm. Quindi la trasformazione dell’attuale tratto ferroviario Varese-Laveno Mombello in tramvia, con intensificazione dei convogli a 4/6 l’ora e con un numero di fermate incrementato rispetto a quello attuale. Un altro punto è lo spostamento della stazione Nord di Varese all’area dell’ex Macello Civico. Infine l’idea più suggestiva: un collegamento tramite funivia tra la nuova stazione di Varese Bellavista (sulla linea delle Ferrovie dello Stato) e il campus universitario di Bizzozero da una parte e il Lago di Varese dall’altra.