Crisi Altasfera a Busto, fumata nera sulle trattative: rimane lo stato di agitazione

Il presidio del 31 ottobre ad Altasfera a Busto Arsizio

BUSTO ARSIZIO – Rimangono le nubi sul futuro dei 31 dipendenti di Altasfera, il cash&carry di corso Sempione a Busto Arsizio che vive da mesi una situazione di difficoltà esplosa in coincidenza con il primo lockdown e con l’emergenza Covid. Le organizzazioni sindacali regionali (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil) hanno comunicato nelle scorse ore che la trattativa in corso con l’azienda è stata interrotta: mercoledì 20 gennaio a Brescia, dove c’è la sede centrale del Gruppo L’Alco, che detiene il marchio Altasfera, ci sarà una conferenza stampa per fare chiarezza sulla situazione. La crisi tocca in tutto quasi 750 lavoratori nei vari punti vendita del Nord Italia.

«La trattativa si è arenata»

«L’azienda non ha accettato le nostre proposte – spiega Carmen Ventre, sindacalista di Filcams-Cgil – chiedevamo di alzare l’incentivo per l’esodo volontario del personale e non abbiamo ottenuto garanzie sul rientro degli arretrati non pagati». Così la trattativa si è arenata e le organizzazioni sindacali hanno confermato lo stato di agitazione. A questo punto, in attesa di stabilire le prossime forme di lotta, verranno avviate le azioni ingiuntive per il recupero dei crediti vantati dai dipendenti di Altasfera.

Zero garanzie sul futuro

Nel frattempo, non arrivano notizie confortanti nemmeno sul fronte delle trattative per l’acquisizione del Gruppo L’Alco da parte di un altro player della grande distribuzione. «Non abbiamo informazioni certe nemmeno sul proseguimento di questa trattativa e su una possibile risoluzione positiva – fa sapere la sindacalista Carmen Ventre – è un ulteriore elemento di incertezza e di mancanza di garanzie sul futuro dei lavoratori».

La nota di Cgil-Cisl-Uil

A distanza di circa un anno e mezzo, dall’avvio del confronto, siamo costretti a prendere atto ancora una volta della mancanza di informazioni certe e dell’assenza di garanzie rispetto ad una serie di questioni poste come sindacato, a partire dal tema dei salari arretrati e dei relativi termini di pagamento.

Nessuna garanzia al momento è prevista in ordine alla paventata cessione/affitto delle aziende de gruppo, con evidenti ricadute sul futuro occupazionale di oltre 750 tra Lavoratrici e Lavoratori, che in tutto questo tempo non hanno fatto mancare la loro disponibilità nonostante le oggettive difficoltà che si sono trovati e che si trovano, ancora oggi, a vivere quotidianamente.

È venuto il momento di fare chiarezza su ogni aspetto della vertenza, considerato che non abbiamo mai fatto mancare il nostro apporto propositivo nel corso del confronto, dimostrando disponibili ad affrontare con serietà tutte le problematiche sul tavolo.

Per queste ragioni ed in considerazione di quanto comunicato in data odierna dai referenti del Gruppo L’Alco, è confermato lo stato di agitazione di tutto il personale, già in atto, rispetto al quale insieme alle Lavoratrici ed ai Lavoratori e alle Rappresentanze Sindacali di tutti i territori interessati, si valuteranno le ulteriori iniziative di mobilitazione e di tutela sul fronte legale.

Crisi Altasfera a Busto, stipendi in ritardo e futuro incerto per 31 dipendenti

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