Elezione Cal, nulla di fatto: i sindaci disertano. Magrini: «Farò io le nomine»

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La sala di Villa Recalcati semivuota: presenti solo 40 sindaci

VARESE – Dopo l’intoppo informatico con relativo annullamento (e polemiche) i sindaci hanno scelto di disertare il voto. Non è andata a buon fine neanche questa volta l’elezione dei rappresentanti dei comuni per il Cal, Consiglio delle autonomie locali della Lombardia. Alla chiamata a esprimere la propria preferenza in presenza a Villa Recalcati questa sera, giovedì 7 dicembre, hanno risposto solo 40 comuni. «Ora sentirò qual è la regola, ma le nomine o le voteremo in consiglio o le farò direttamente io», il primo commento del presidente Marco Magrini (nel video qui sotto l’intervista).


La prima chiama non va…

La prima elezione era saltata la scorsa settimana suscitando più di una polemica, con il presidente Magrini che aveva poi spiegato che si era trattato di un intoppo informatico, che aveva negato ad una ventina di sindaci la possibilità di esprimersi. Da qui la decisione di rimettere la palla al centro, convocando questa volta i sindaci in presenza. Intorno alle 17.20 il primo appello, a cui rispondono presente solo 38 comuni, che corrispondono a 326mila abitanti e una percentuale del 37%, non sufficiente per il voto. Si rimanda quindi tutto alla “seconda chiama” delle ore 18, per la quale è necessario che sia presente il 40% dei comuni. All’appello mancano quindi 8 comuni, che però diventano subito 10 perché due salutano, impossibilitati a trattenersi oltre: lasciano Villa Recalcati il sindaco di Grantola Adriano Boscardin e la vice di Ferno Claudia Colombo.

Le urne per il voto sono rimaste inutilizzate

… E la seconda nemmeno

Arrivano le 18 e la situazione non è cambiata di molto: si aggiunge qualche sindaco in corso d’opera ma non basta. Si arriva infatti a quota 40 con il numero legale (46) ancora lontano. Il presidente Magrini manda quindi tutti a casa. «I sindaci sono liberi di fare le loro scelte – ha commentato a caldo – ne mancano sei e questo è il risultato. Quindi vuol dire che le nomine le farà il presidente. Sentirò qual è la regola, però credo che dobbiamo essere noi come consiglio oppure farò direttamente io le due nomine». Non vuole parlare di amarezza per quanto accaduto Magrini, che sottolinea l’importanza di un sistema informatico ben funzionante per coinvolgere un maggior numero di sindaci. «L’altra volta eravamo in 122. Il rammarico è che il sistema non abbia funzionato, non questi risultati: lo abbiamo già visto in altre occasioni che c’è poca partecipazione».

Il Pd c’è, Lega ed Eupolis non si vedono

Per quanto riguarda la geografia politica dei comuni presenti al voto spicca la presenza di molti amministratori del Pd: per citare solo i centri più popolosi ci sono Varese, Saronno, Luino e Malnate. Diversa la situazione nel centrodestra: a mancare sono Busto Arsizio e Gallarate e tanti altri centri a guida leghista. A disertare anche i sindaci di Eupolis. Questa la lista completa dei comuni presenti: Angera, Bardello con Malgesso e Bregano, Besnate, Besozzo, Brezzo di Bedero (arrivato al secondo appello), Buguggiate, Cadegliano Viconago, Cadrezzate con Osmate (arrivato al secondo appello), Caravate (arrivato al secondo appello), Caronno Pertusella, Cassano Magnago, Castellanza, Castello Cabiaglio, Cazzago Brabbia, Cittiglio, Clivio, Cocquio Trevisago, Comabbio, Cremenega (arrivato al secondo appello), Cugliate Fabiasco, Cunardo, Cuvio, Ferno (uscito dopo il primo appello), Germignaga, Gorla Minore, Grantola (uscito dopo il primo appello), Induno Olona, Lavena Ponte Tresa (arrivato al termine del secondo appello), Laveno Mombello, Luino, Maccagno con Pino e Veddasca, Malnate (arrivato al secondo appello), Marchirolo, Masciago Primo, Orino, Saltrio, Saronno, Somma Lombardo, Taino, Travedona Monate, Varano Borghi, Varese, Vedano Olona, Vergiate.

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