Legalità e socialità gli obiettivi di Ferno Attiva. Sabetti: «Serve un metodo nuovo»

FERNO – Da un lato, l’obiettivo legalità, contraltare alla criminalità vista come «una malattia da curare». Dall’altro, il programma elettorale, «sinonimo di un progetto di socialità». Ponziano Sabetti si presenta. E presenta la sua squadra, quella con cui cercherà di ottenere la fiducia di Ferno alle Amministrative del 12 giugno. Un percorso nato col simbolo di Italexit cucito sulla casacca, salvo poi cambiare veste per scommettere sul civismo puro. Ora la sua «alternativa», lo dice lo slogan, si chiama Ferno Attiva. E ieri, 24 maggio, ha pubblicamente condiviso la sua idea di «svolta».

«L’alternativa»

Il cambiamento di Ferno, per Sabetti, passa da un «programma rivoluzionario». Ciò che permetterà di «creare un riassortimento di nomi». Una «svolta», appunto, necessaria per far fronte alle «inefficienze riscontrate dalle precedenti amministrazioni». Lo dice lui, lo conferma il suo slogan: «Ferno ha bisogno di un’alternativa». Nel senso che «non ci sembra chiara la distinzione fra le diverse proposte politiche: servono altri presupposti, un modo nuovo di vedere le cose».

Legalità ed ex Manifattura

Programma che investe sulla «socialità», più che sul resto. «Il nostro elenco non è ricco di interventi pratici ma si concentra su un nuovo modello organizzativo». L’attenzione sul territorio: «Per migliorare la qualità della vita, il rapporto tra cittadino e luogo va inteso come complesso di fabbricati e altri elementi urbanistici e di viabilità». In questo senso, spicca il tema ex Manifattura, «un ecomostro». Così Sabetti: «L’idea di un centro commerciale è un buon punto di partenza. Ma spingiamo perché ci sia una seconda proposta. Con l’obiettivo di avviare i lavori entro il quinquennio». Fino a uno delle questioni più sentite in paese: la legalità. «La criminalità – spiega – è una forma di patologia sociale. Serve l’azione della magistratura, certo, ma occorre anche innescare un cambiamento nell’approccio sociale. E determinare un cambiamento». Come? «Spingendo la cultura della legalità su tutti i fronti, dalle scuole e dalle associazioni, in modo che passi il messaggio che l’illegalità è sconveniente».

La squadra

Obiettivi firmati insieme a una «squadra di persone comuni, cittadini». E che «non sono contaminate da precedenti esperienze, ma non significa che non abbiano il forte interesse di condizionare le sorti della cosa pubblica». I nomi: Paolo Rechichi, Chiara Leo, Tiziana Laveglia, Mirko Solimando, Alessandro Cuzzucoli, Sossio Papa, Annalisa Magnoli, Antonio Giorno, Sergio Vomero.

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