Italexit rompe gli schemi a Ferno. Il candidato sindaco Sabetti gioca all’attacco

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FERNO – Tocca a Italexit scoprire le carte a Ferno: è Ponziano Sabetti il candidato sindaco alle prossime Amministrative. Suo il nome scelto dal movimento di Gianluigi Paragone per provare a stravolgere il panorama politico in paese, spodestando il centrodestra senza lasciare chance al centrosinistra. E lo dice subito, netto: «L’obiettivo? Dare uno scossone al palazzo», dice. Nuove facce, nuovi ruoli. E una nuova Ferno. La chiave della vittoria, per Sabetti, sta in una vera e propria rivoluzione: «Vogliamo innovazione, vogliamo fare politica vera». Con tanto di frecciata ai suoi diretti avversari.

«Contro i personalismi»

Ribaltare, quindi. «Vediamo sempre le stesse persone, che occupano sempre gli stessi posti», sottolinea il candidato sindaco. «Vogliamo uno scossone. E, in questa situazione, mettere al centro il rapporto con le persone». A fare da motore è un concetto: «La lotta a ogni personalismo». Già, perché «saremo dalla parte dei cittadini, sia in caso di vittoria che di sconfitta. Sempre contro l’interesse di pochi, per il bene di tutti». Sulla stessa linea è Paolo Rechichi, coordinatore cittadino di Italexit: «La nostra sarà una squadra compatta. E tutto ciò che faremo sarà possibile grazie all’impegno sul campo della lista. Oltre al lavoro indispensabile del referente locale Bruno Scordo, che ha fatto da collante nel gruppo».

Una politica «anti-Ceruttiana»

Da subito, la stoccata politica. Centrodestra nel mirino: «Si tratta di una coalizione anti-Ceruttiana». E basta. C’è un filo di preoccupazione, in questo. Nel senso che l’attuale vicesindaco Mauro Cerutti – ancora alle prese con la decisione di creare o meno una nuova lista – è una presenza ingombrante. «Abbiamo l’impressione che il centrodestra abbia trovato un accordo non per condivisione di idee, ma per prendere le distanze da Cerutti. Sembra flebile la calamita che tiene insieme queste persone, non vorremmo che si costruisse una maggioranza così». E ce n’è anche per il Partito Democratico, che «non si batte contro quest’ipotesi, sembra anzi ci sia un patto di belligeranza contro quella persona (Cerutti, ndr) piuttosto che visioni amministrative». Lo dice anche Rechichi: «A noi non interessa questo metodo, ci dissociamo. Vogliamo solo il bene del cittadino e che l’amministrazione funzioni. Non temiamo nessuno».

I temi: associazioni e Sap

Chiarite le intenzioni, sul tavolo ci sono già una serie di obiettivi da raggiungere. «Punti concreti», li definisce Sabetti. Tra le priorità, il rapporto con le associazioni: «Vogliamo coinvolgerle totalmente, anche in fase di formazione della squadra amministrativa – in caso di vittoria, ovviamente – l’intenzione è scegliere i ruoli insieme. Perché sono loro la parte più nobile della comunità». Più delicata è la questione Sap, grande motivo di dibattito tanto a Ferno quanto a Lonate Pozzolo. «Un tema che scatena l’orticaria», dice tagliente. «Sap poteva essere una macchina da soldi, dal potenziale redditizio enorme e poteva avere ricadute economiche positive anche sulla cittadinanza. Ora la cediamo ad Agesp solo perché non siamo stati in grado: è uno spreco».

Malpensa e l’ex Manifattura

Un altro maxi-argomento è Malpensa: «Ci sono troppi temi in sospeso, come le tasse d’imbarco, che andrebbe meglio valutato». Fino alla questione più calda del momento, ovvero il Masterplan. «Lo sviluppo dell’aeroporto va sostenuto, chiaro. Ma non a discapito della popolazione, ci deve essere equilibrio». Anzi, proprio il fattore salute legata a Malpensa è un «cavallo di battaglia, un argomento sensibile che va approfondito». Piani poi per l’ex Manifattura. «È chiaro che siamo di fronte a un ecomostro», non nasconde Sabetti. «L’idea di fare un centro commerciale, non ci disturba. Piuttosto ci spaventa un po’ dal punto di vista della viabilità, quindi merita una seconda analisi».

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