Ferrario (ITE Busto) tra i presidi pro-DAD: «Non ci sono le condizioni per riaprire»

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La preside Amanda Ferrario

BUSTO ARSIZIO – Rientro a scuola in DAD, mille presidi firmano l’appello al governo per posticipare il ritorno in classe in presenza, previsto per lunedì 10 gennaio: «Meglio due settimane di didattica a distanza programmata di una situazione ingestibile». Preoccupazioni in particolare per le assenze nel personale, tra no-vax e quarantene, per le condizioni strutturali delle aule (che rischiano di «favorire il contagio») e per l’obbligo di mascherina FFP2. Sono già più di 1500 le firme di dirigenti scolastici in servizio in calce alla petizione.

Busto in prima linea

«Io credo che la scuola in presenza sia un valore imprescindibile e unico, ma, per preservarlo, è necessario agire in fretta e per la sicurezza di tutti – sostiene Amanda Ferrario, dirigente scolastica dell’ITE Tosi di Busto Arsizio, tra i 15 promotori dell’iniziativa – al momento, onestamente, non ci sono le condizioni per riaprire lunedì. Non abbiamo personale per garantire la sorveglianza: i casi di positività sono troppi. Non abbiamo le FFP2: siamo comunità numerose… Pensiamoci seriamente!». Diverse le firme di presidi di istituti superiori e comprensivi della provincia di Varese, tra cui la dirigente dei Licei di Gallarate Nicoletta Danese, il preside del Falcone di Gallarate Vito Ilacqua, la dirigente del Keynes di Gazzada Fausta Zibetti e quella del Daverio-Casula-Nervi di Varese Nicoletta Pizzato, ma a Busto anche le dirigenti degli istituti comprensivi Bossi e Galilei, Silvana Vitella e Cristina Parisini.

L’appello

«Da due anni lavoriamo incessantemente per garantire un servizio scolastico gravemente provato dalla pandemia. Lo facciamo, insieme ai nostri collaboratori, alle segreterie, ai docenti, al personale ATA, spesso sopperendo alla mancanza delle più basilari condizioni strutturali e organizzative – si legge nell’appello inoltrato al premier Mario Draghi e al ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi – a pochi giorni dall’inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia, durante la quale non ci siamo mai fermati, stiamo assistendo con preoccupazione crescente all’escalation di assenze. Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell’immediato, un sostituto».

«Meglio rientrare in DAD»

«Aggiungiamo, ma è cosa nota, che l’andamento del contagio con la nuova variante del virus colpisce come mai prima le fasce più giovani della popolazione, anche con conseguenze gravi, e che il distanziamento è una misura sulla carta, stanti le reali condizioni delle aule e la concentrazione degli studenti nelle sedi. Sappiamo che il virus si trasmette per aerosol e che l’ambiente classe è una condizione favorevolissima al contagio – si conclude così la petizione dei dirigenti scolastici – una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa. Lo vogliamo sostenere con forza, decisione e con la consapevolezza di chi è responsabile in prima persona della tutela della salute e della sicurezza di migliaia di persone».

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