Gallarate, parla l’aggredita al Carrefour: «Ho dei flash di quei colpi addosso»

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GALLARATE – «Hanno chiamato la vigilanza ma non è arrivato nessuno. Nel frattempo mi sono trovata addosso all’aggressore». Lo ha raccontato Nicoleta Aurelia Rad, la donna di 35 anni aggredita lo scorso 22 agosto al Carrefour di Gallarate davanti alle telecamere del Tgr Lombardia. «Ho come dei flash di quei colpi addosso – ha raccontato – Di quelle manate. Non so cosa avrebbe potuto farmi». E poi l’appello a tutte le donne: «Denunciate».

Sollevata ma molto scossa

La 35enne è «Da un lato sollevata e contenta, dall’altro molto scossa». E’ l’avvocato Pietro Romano, legale della donna, a svelare la reazione della vittima dopo che, nella mattinata di oggi, martedì 31 agosto, la polizia di Stato di Gallarate ha comunicato di aver rintracciato e denunciato l’aggressore. Si tratta di un 26enne di Cardano al Campo, con precedenti di polizia per furto, indagato a piede libero con l’accusa di lesioni aggravate.

Perché non lo hanno arrestato?

«Comprensibilmente la mia assistita non riesce a farsi una ragione del fatto che chi le ha causato lesioni tanto gravi e permanenti non sia stato arrestato – spiega Romano – Le ho spiegato il tecnicismo giuridico che ha impedito che la manette scattassero ma per chi ha subito una violenza simile è oggettivamente impossibile da accettare». Due i fattori che che hanno impedito l’arresto: la prognosi fermatasi a 20 giorni (per procedere d’ufficio ce ne vogliono almeno 21) e la mancanza di flagranza: le telecamere nelle corsie del Carrefour hanno ripreso il 26enne che si allontanava dopo il fatto, non durante. Mentre gli occhi elettronici che monitorano le casse del supermercato (dove l’aggressione si è consumata) trasmettono le immagini alla sala controllo ma non le registrano.

Almeno altri 9 mesi di cure

Ma mai dire mai. «D’intesa con la mia assistita – spiega Romano – Procederemo con un’integrazione di querela. Solo per la frattura maxillofacciale la mia assistita dovrà affrontare visite e cure che andranno avanti per i prossimi nove mesi. Ne consegue che l’iniziale prognosi di 20 giorni è stata ampiamente superata. E sulla flagranza abbiamo fornito al commissariato i nominativi di testimoni che hanno assistito alla violentissima aggressione. Andiamo avanti, anche perché sono convinto che oltre alle lesioni aggravate il capo di imputaziuone possa ricomprendere anche le accuse di molestie sessuali, minaccia e violenza». Così come la posizione della 35enne non si sposta «Di un millimetro nei confronti di Carrefour – aggiunge l’avvocato – Andremo avanti anche su quel fronte. Abbiamo una testimone che ha dichiarato che la cassiera ha sì chiamato la sorveglianza, ma che è stata poi lei a contattare il 112 e ad aiutare per 10 minuti buoni la mia assistita senza che nessun’altro si facesse avanti. Aggiungo che una lettera distaccata come quella inviata da Carrefour a quasi una settimana dai fatti probabilmente solo perché il caso ha assunto rilevanza nazionale suona quasi offensiva».

Donne non nascondetevi

La 35enne è molto provata anche dal punto di vista psicologico. Fatto più che comprensibile: «Dopo un’esperienza del genere si ha paura anche ad uscire di casa – spiega Romano – Tra l’altro le lesioni sono importanti e la mia assistita deve essere accompagnata viste le sue condizioni». Ciò che dà sostegno dal punto di vista umorale alla donna è il fatto che «Ha ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà ma anche complimenti per il coraggio dimostrato. Il coraggio di denunciare ma soprattutto di metterci la faccia da subito. Un messaggio forte per tutte le donne: non sono le vittime a doversi nascondere, a dover avere vergogna, ma gli aggressori».

Donna picchiata al Carrefour di Gallarate: l’aggressore è un 26enne di Cardano

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