Aree dismesse, un’occasione imperdibile per Gallarate

di Dario Terreni

Questi prossimi cinque anni della nuova amministrazione di Gallarate dovranno imprimere una “visione strategica” per il futuro della città e delle nuove generazioni.
Da anni sostengo la necessità di prestare una particolare attenzione alla questione delle aree dismesse che per Gallarate rappresentano oltre 350.000 metri quadrati. Un patrimonio enorme che potrebbe ridisegnare il futuro economico e sociale attraverso politiche mirate alla rigenerazione urbana.
Questi obiettivi non possono prescindere da un rapporto di stretta collaborazione con la nuova amministrazione Cassani.
Dario Terreni Stati Uniti EuropaLe aree industriali dismesse rappresentano un’occasione imperdibile per avviare con concretezza un non più rinviabile processo di riqualificazione urbana, nel segno della sostenibilità e del corretto uso del suolo. Se da un lato infatti è ormai universalmente acquisito, non solo dalla cultura urbanistica, ma pure da larga parte dei decisori politici, che il “territorio” è un bene che non può più essere devastato da colate di cemento, ma salvaguardato ed accudito con consapevole rispetto e dedizione, dall’altro l’importante disponibilità in zone urbanizzate di aree che hanno cessato la loro funzione primogenita, risultando oggi a tutti gli effetti quali zone abbandonate ed esposte al degrado più deteriore, rappresenta una tangibile opportunità di salvaguardare la conservazione di aree nude ed al contempo di non rinunciare al rinnovo urbano, utilizzando proprio quelle attività dismesse innesti di qualità e novità urbana, finalizzati a una migliore riqualificazione.
Gallarate é appesantita da un’importante quantità di aree non più utilizzate dall’industria che oggi, con un’oculata azione di ridefinizione urbanistico/architettonica possono, essere restituite alla città, contribuendo in modo significativo al suo ridisegno, orientato a una migliore qualità della vita e quindi a una più effervescente rete di rapporti sociali.
Tra le varie “dismesse” su cui lavorare, eccelle, per dimensione (100.000 metri quadrati) e per localizzazione, l’area dell’ex Caserma Aeronautica. La sua dimensione infatti risulta ragguardevole e dipana il suo sedime lungo viale Milano, uno degli assi principali di ingresso alla città di Gallarate. Questo compound detiene tutte le peculiarità per poter rappresentare un Polo di sensibile attrattività e di riferimento per la città tutta, oltre che meglio qualificare l’assetto viabilistico su cui insiste. oggi pervaso da insignificanti capannoni commerciali, privi di qualità architettonica oltre che dimostrazione di evidente disordine urbanistico. Certo l’intervento su quest’area dovrà dimostrarsi capace, attraverso la qualità morfologica, legata anche alla qualità delle funzioni d’alto profilo, che qui potranno essere previste, di sviluppare intorno a questo speciale rammendo urbano, un intenso rapporto empatico con il resto della città, ponendosi quindi quale occasione da non perdere per gli amministratori appena eletti.

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