Comunità energetiche, il Comune di Gallarate approva le linee di indirizzo 

Gallarate comunità energetiche giunta

GALLARATE – Dopo mesi di dibattito, ieri è arrivato il primo atto ufficiale. La giunta di Gallarate ha approvato le linee di indirizzo per la creazione delle Comunità energetiche rinnovabili all’interno del Comune.

La delibera 

Lo scorso 13 aprile in Commissione l’assessore all’Urbanistica Sandro Rech annunciò che l’amministrazione comunale si era messa in moto per attivare in città tre Comunità energetiche rinnovabili, una per ciascuna area geografica convenzionale di appartenenza attraverso cui è diviso il territorio comunale in base alla collocazione delle cabine primarie.
Nella delibera di giunta è stato individuato «quale obiettivo prioritario la creazione di Cer e contribuire, così, alla realizzazione di sistemi condivisi e sostenibili di produzione e di uso dell’energia a chilometro zero». Ma non solo. 
E’ stato dato mandato al dirigente del Settore Lavori Pubblici e Patrimonio di pubblicare il bando per la “Manifestazione di interesse per la partecipazione alla comunità energetica rinnovabile”. 

I finanziamenti di Regione Lombardia 

Gallarate punta a intercettare una fetta dei 20 milioni di euro di finanziamenti che Palazzo Lombardia ha messo sul piatto. La Regione ha istituito infatti per legge la “Promozione dell’istituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili” . Ha stabilito che la Comunità energetica rinnovabile è un soggetto giuridico di diritto autonomo, a cui tutti i cittadini possono aderire e la cui gestione può essere in capo a persone fisiche, Pmi, forme cooperative, enti territoriali e autorità locali, ma anche enti di ricerca e formazione, enti religiosi, associazioni, enti del terzo settore e di protezione ambientale, amministrazioni locali e imprese. L’obiettivo primario alla base della costituzione di una comunità energetica rinnovabile è fornire benefici ambientali economici e sociali a livello di comunità ai suoi soci, attraverso la produzione, l’autoconsumo e la condivisione dell’energia prodotta, anche tramite il suo accumulo; Regione Lombardia ha inoltre avviato la costituzione di un ente ad hoc, denominato Cerl (Comunità Energetica Regionale Lombardia), che avrà il compito di fornire assistenza tecnica per la promozione e lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili. Da Palazzo Lombardia prevedono inoltre finanziamenti per la realizzazione d’impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile a servizio delle comunità energetiche rinnovabili e benefici tariffari per 20 anni a cura del GSE pari a 0,11 €/kWh avendo come solo limite una potenza massima di 200 kW ed essere collegato alla rete elettrica a media/bassa tensione utilizzando la stessa cabina di trasformazione per il prelievo e la cessione dell’energia elettrica con la rete.  Regione Lombardia ha anche avviato una manifestazione di interesse finalizzata a raccogliere gli elementi conoscitivi delle potenzialità del territorio lombardo per la generazione e la condivisione dell’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, con particolare interesse per la presentazione di proposte di Comunità energetiche rinnovabili di iniziativa degli enti locali. E qui entra in gioco la delibera di giunta approvata ieri

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