Gallarate, nuovo colpo a salve di Forza Italia. Ma sale la tensione nel centrodestra

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Il sindaco Andrea Cassani alle spalle del gruppo di Forza Italia

GALLARATE – Cosa farà Forza Italia? Dal caso Travaglio al consiglio comunale di ieri sera, 28 novembre, non c’è occasione in cui non ci si chieda come agiranno i berlusconiani. Ma poi, nonostante le intemerate del commissario Nicola Mucci, nelle sedi istituzionali gli azzurri restano sempre allineati alla maggioranza. Se nei fatti, dunque, non succede nulla, allo stesso tempo l’atteggiamento bifronte della quarta forza politica di maggioranza fa salire la tensione nel centrodestra di Gallarate e destabilizza nel suo ruolo il vicesindaco Rocco Longobardi che resta con la pesca in mano tra il suo referente politico e il primo cittadino Andrea Cassani.

Voto di fiducia 

L’ennesimo capitolo della saga è stato scritto ieri sera in aula, quando il capogruppo Calogero Ceraldi ha annunciato che sulle variazioni di bilancio il sindaco si sarebbe dovuto accontentare «di un voto favorevole su fiducia da parte del nostro gruppo consiliare» in quanto «i tempi serrati e contingentati imposti dal sindaco alla sua maggioranza ci impediscono oggi di espletare pienamente e compiutamente il nostro mandato». E ancora: «Questo atto contiene importanti scelte che dovranno essere obbligatoriamente integrate dal successivo bilancio di previsione che verrà solo illustrato questa sera. Avremmo voluto sin da oggi articolare un puntuale intervento sulle scelte fatte e sulle decisioni prese da questa maggioranza. Non lo faremo scientemente questa sera, riservandoci di poterlo fare nella seduta consiliare ove si entrerà nel merito del bilancio previsionale».

Colpo a salve 

Nessuna parola di disappunto, dunque, sulla netta contrarietà alla chiusura del Cdd di Cedrate dichiarata invece con toni perentori a mezzo stampa dal commissario di Forza Italia qualche ora prima («Il sindaco sappia che siamo per il mantenimento del centro diurno»). Stesso copione della seduta del 13 novembre, quando dopo il violentissimo scontro mediatico Mucci-Cassani, in aula gli azzurri si limitarono a un tiepido distinguo. O quando, una settimana fa, il comunicato di fuoco diramato dal coordinamento cittadino di Forza Italia sul caso delle multe per le catenelle bianco-rosse esprimeva una posizione che era l’esatto opposto della nota stampa firmata poche ore prima dall’amministrazione comunale, quindi anche dall’unico esponente in giunta di Forza Italia.

Logora tutti 

Ecco dunque che se da una parte il fuoco amico di Forza Italia appare al momento innocuo, dall’altra sta cominciando a spazientire gli alleati, arrivati al limite della sopportazione per i toni utilizzati dagli azzurri nelle loro ultime uscite pubbliche. Una situazione che sta logorando i rapporti in maggioranza esattamente come all’interno del partito la leadership di Mucci e in amministrazione l’autorevolezza del vicesindaco. Una strategia, insomma, che destabilizza tutti e che, dentro Forza Italia, qualcuno non sopporta più. «Non chiamatela spaccatura», dice un autorevole esponente. Ci limiteremo a definirlo un serrato confronto interno. Perché ogni giorno che passa sempre più forzisti si rendono conto che così non si può andare avanti. 

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