Gallarate, i Giovani padani con il sindaco: “ForzaCassa” post virale che divide il web

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GALLARATE – Sono mesi difficili per  Gallarate dopo che lo tsunami giudiziario partito a maggio da Milano s’è abbattuto sulla Città dei Due Galli agitando l’opinione pubblica, inondando i palazzi della politica. Fatto inevitabile visto che nella maxi inchiesta Mensa dei poveri, che ha rivelato un presunto sistema di mazzette e nomine pilotate, sono coinvolti imprenditori ma anche (oggi ex) amministratori.

La mozione di sfiducia

Il sindaco Andrea Cassani ha mantenuto la barra ferma alla guida del governo cittadino, nonostante tutto. Anche quando lo sciabordio si è fatto pesante e anche lui è stato iscritto (con una posizione sfumata) nel registro degli indagati con l’accusa di turbativa d’asta (con un solo episodio contestato). Anche quando dagli interrogatori di Nino Caianiello, ex Ras di Forza Italia, Alessandro Petrone, ex assessore, e Alberto Bilardo, ex segretario cittadino degli azzurri, sono emerse dichiarazioni in relazione al Pgt nei confronti del primo cittadino che hanno spinto il sindaco a definire «Calunniatori» gli autori delle stesse. Anche quando il Pd ha presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti che, per ora, parrebbe appesa a un voto.

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#FORZACASSA divide la rete

In sostegno del sindaco gallaratese, nelle ore difficili, la Lega ha fatto quadrato e il primo cittadino ha incassato supporto e fiducia da tutti gli esponenti di partiti di centrodestra a cominciare da Matteo Salvini. Per lui, ora, arriva anche la vicinanza e lo sprone ad andare avanti a testa alta dei rappresentanti di Lega Giovani Lombardia che sulla pagina Facebook ufficiale hanno pubblicato un post inequivocabile: «Non si tocca il sindaco Cassani». Accompagnato dall’hashtag #FORZACASSA. Un post che da ieri, venerdì 15 ottobre, è diventato virale nei gruppi social dedicati a Gallarate e non solo. Con quella contrazione del nome Cassani in Cassa che suscita svariati commenti e si presta a una serie di ironie sui social. Del resto, a fare “cassa” non è stato lui ma una serie di politici locali a lui indirettamente vicini come alleati nella coalizione di centrodestra. E la rete si scatena.

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