Antonelli parla ai civici ma si appella ai partiti: «A Busto mi lasciano solo»

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BUSTO ARSIZIO – Emanuele Antonelli parla dai civici a Villa Calcaterra, ma non ai civici. Tanto che a conclusione del suo discorso sembra quasi che lanci un appello ai partiti: «Quelli seri quando sentono o leggono sui giornali che ci sono problemi come a Busto, dovrebbero intervenire con i vertici provinciali per chiedere come mai questo o quel segretario fa certe dichiarazioni. Ma questo non succede». In altre parole: si sente lasciato da solo ad affrontare tensioni, litigi, critiche e fuoco amico.

Come la figurina di Pizzaballa

Nella raccolta delle figurine Panini, quella di Luigi Pizzaballa è passata alla storia perché in molti album quella casella è rimasta vuota. Leggenda narra che fosse introvabile e quindi impossibile da appiccare per completare la raccolta. Alla personale collezione di presenze a incontri o convention di partito (o politiche) del sindaco Emanuele Antonelli mancava quella dai civici. Vuoto che questa mattina il primo cittadino ha colmato. Ora accanto a feste della Lega, cene e gazebo di Fratelli d’Italia, convention di Cl a Rimini e di Forza Italia a Varese c’è anche l’incontro di Villa Calcaterra. Ulteriore conferma che dove c’è politica c’è anche Antonelli, sindaco che da più parti danno in campagna elettorale. E a caccia (un po’ ovunque) di sostegno politico per un eventuale bis.

Dentro e fuori

“Ero nei partiti, poi sono uscito, ma forse rientro”. E’ un po’ questa la sintesi dell’intervento, del sindaco di Busto davanti alla platea civica e partitica. Durante il quale il sindaco ha riconosciuto l’importanza dei civici: «Se fossi stato ancora in un partito oggi non sarei sindaco, perché nessuno era favorevole alla mia candidatura. Sostenuta da un gruppo di amici e in particolare da una persona qui presente (Francesco Iadonisi ndr)»; ma anche quella dei partiti: «Senza il loro appoggio a Busto non si va da nessuna parte e non si governa. Sono decisivi». Tanto che i movimenti degli ultimi periodi danno il sindaco a passo dall’ingresso in Fratelli d’Italia. Un po’ il richiamo del cuore (è sempre stato un uomo di destra) e un po’ il ritorno alle origini, poiché Antonelli ha un passato in Alleanza Nazionale, partito che l’ha portato anche a Villa Recalcati come consigliere.

L’ago della bilancia

Antonelli poi ha anche parlato di come sia complesso governare una grande città per «un civico, che può fare l’ago della bilancio. Ovvero ciò che sto cercando di fare anche nella mia coalizione. Dove però non sono molto ascoltato dai partiti». Il primo cittadino non nasconde che il suo mandato è lastricato di ostacoli: «A Busto c’è ancora chi non mi vede come sindaco e cerca di mettere continui paletti. Ma io vado avanti».

Salvate il soldato Antonelli

La chiusura del suo intervento a molti presenti è sembrato un appello ai vertici provinciali dei partiti del centrodestra a intervenire a Busto dove le tensioni politiche nella coalizione di Palazzo Gilardoni aumentano ogni giorno che passa. E dove il sindaco sembra fare sempre più fatica a trovare sponde (escluso Fratelli d’Italia, che gli hanno già giurato fedeltà): «I partiti seri quando sentono che ci sono problemi dovrebbero intervenire con i livelli provinciali ma a Busto questo non sta succedendo».

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